La più recente fatica letteraria di Liliana Lanzardo, Eugenio e le sue madri, pubblicato con l'abituale cura da Neos Edizioni, è un romanzo breve ma estremamente intrigante e complesso, una specie di indagine storica e psicologica alla ricerca delle proprie origini, del proprio passato ma anche di quello di molte altre persone, e della Storia, quella con la maiuscola delle guerre che hanno determinato in maniera così pesante la vita di chiunque nel secolo scorso.
La vicenda prende l'avvio negli anni settanta, in un ospedale ligure in cui un giovane pediatra, Eugenio, riceve la notizia della morte di Anna, carismatica figura di medico che l'ha indirizzato alla scelta della professione, e contemporaneamente figura materna, amica e persino oggetto del desiderio. La sua eredità, un pacco di lettere indirizzate a Arturo, suo marito, quando era soldato durante la seconda guerra mondiale, spinge Eugenio a cercare le persone coinvolte in un intrico di rapporti umani e politici da cui vorrebbe riuscire a trovare una soluzione per i dubbi sulla sua propria identità.
La ricerca di Eugenio è tanto esistenziale quanto concreta, e il suo rimbalzare tra i numerosi personaggi della sua infanzia e del suo presente (Anna, suo marito, una misteriosa ragazza di nome Elisa, sua madre Helga e suo padre ormai separati da tempo, la sua fidanzata Ilaria) ci accompagna verso una verità forse non importante quanto le scoperte che Eugenio farà sulle persone che pensava di conoscere bene e sopratutto su se stesso.
Attraverso le lettere, le interviste che Ilaria fa per scrivere la propria tesi di storia delle donne durante la guerra, le narrazioni di sé dei vari personaggi, Liliana Lanzardo costruisce un romanzo insieme veloce e densissimo, che inchioda alla lettura come nessun romanzo d'azione potrebbe. La scrittura è sciolta e precisa, priva di compiacimenti.
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