venerdì 27 ottobre 2023

Nel Segno del Comando, di Giuseppe D'Agata con Franco Foschi, un libro prezioso da non perdere!

Con questa mail l’amico Franco Foschi annuncia l’uscita del suo ultimo libro, e quale modo migliore per ridare vita all’Anaconda Anoressica che con questa bella notizia? 
“Care amiche e cari amici, qualche anno fa impostai un lungo lavoro di registrazione con Giuseppe D'Agata, il popolare autore del romanzo Il medico della mutua e autore dell'altrettanto famoso sceneggiato televisivo Il segno del comando. Giuseppe era convinto che sarebbe stato un lavoro bene accetto da una piccola collana di saggi di Bompiani. Lavoravamo con attenzione e piacere. Ma quando ormai si era alla fine della tenzone la morte della moglie Lucia, che lo sprofondò in un periodo buio, e poi la sua scomparsa, ci impedirono di dare il tocco finale al lavoro. La sbobinatura delle registrazioni fu poi la base per scrivere il testo teatrale "Il segno di D'Agata", filmato e visibile su Youtube, ma il testo di per sé rimase nel proverbiale cassetto. Questa estate però un pimpante editore di print-on-demand, recuperato il romanzo derivato da Il segno del comando col desiderio di ripubblicarlo, venuto a sapere dell'esistenza dell'intervista mi ha chiesto la possibilità di integrarla al libro, ed ecco qua il risultato. L'intervista è fantastica, Giuseppe aveva una miniera di storie eccezionali da raccontare, esilaranti, drammatiche, politiche, lievi o pregnanti, e di personaggi meravigliosi da condividere, che troverete tutti in questo libro - di cui, devo dire, sono davvero felice e orgoglioso di aver visto la nascita. Prendetelo, non ve ne pentirete, e soprattutto diffondete questa mail! Un caro saluto Franco”. Nel Segno del Comando (collana Earth's Tales) Di Giuseppe D'Agata con Franco Foschi Edizioni Scudo, 248 pagine, copertina di Luca Oleastri, illustrazioni interne di Giorgio Sangiorgi. 
Lo scrittore bolognese Giuseppe D’Agata, scomparso nel 2011, è stato particolarmente apprezzato per i suoi racconti sulla Resistenza, cui ha partecipato personalmente, fra i quali “I ragazzi del coprifuoco”. Egli è noto anche per essere autore di sceneggiature televisive e cinematografiche, tra cui ricordiamo “Il medico della mutua” che, con la partecipazione di Alberto Sordi, riscosse un immenso successo. Ma il grande pubblico televisivo lo ricorda particolarmente per la sceneggiatura del notissimo sceneggiato RAI “Il segno del comando” che andò in onda nel 1971 riscuotendo un enorme successo popolare, impressionando il pubblico con la sua aura di mistero, esoterismo ed un pizzico di thriller, inedito per la televisione del tempo. Questo volume, a cura di Franco Foschi, non solo raccoglie la trasposizione letteraria integrale dello stesso D’Agata della sceneggiatura de “Il segno del comando” (addirittura con un finale diverso dalla miniserie RAI) ma anche uno lscritto autobiografico in cui lo scrittore narra all'amico Foschi la sua esperienza nel campo della letteratura e gli incontri straordinari con figure come Eco, Camilleri, Trombadori, Evtuschenko, Ilja Ehrenburg, Giangiacomo Feltrinelli, Moravia, Sordi, Amidei e molti altri, che lo hanno formato e sostenuto.

domenica 27 agosto 2023

Una piacevolissima (ri)scoperta: Håkam Nesser, L’uomo con due vite

 Vergognandomi moltissimo per averlo trascurato del tutto per sette mesi, riprendo la consuetudine di recensire sul mio blog quello che leggo. D’altra parte è da poco che ho ripreso a leggere con concentrazione e piacere, gli ultimi due o tre anni per me sono stati piuttosto devastanti. Ricomincio con un tipo di libro che normalmente non mi interessa granché, un giallo, che per di più avevo già letto anni fa dimenticandomelo del tutto, ma la rilettura me lo ha fatto apprezzare parecchio. Uscito in Svezia nel 2008 e in Italia nel 2010 (Guanda, traduzione di Carmen Giorgetti Cima), mi ha colpito per l’originalità della scelta narrativa che mette al centro un


personaggio che non è il solito poliziotto con problemi sentimentali ma un uomo qualsiasi (“un bicchier d’acqua” viene definito a un certo punto) che nasconde in sé molto più di quello che vedono coloro che gli stanno vicini (il che coincide esattamente con quello che penso io e che ho cercato di raccontare nel mio ultimo romanzo, “Le case di paglia e le case di pietra”). Come in ogni giallo che si rispetti ci sono morti e  indagini, ma nulla è proprio come appare né si conclude come ci si aspetta. L’ambientazione assai gradevole è tra provincia svedese e provincia tedesca, che unita a un linguaggio veloce ma semplice e un ritmo che acchiappa senza mettere ansia, lo rende una lettura che consiglio senza esitazioni anche se, come me, non siete proprio appassionati di polizieschi.