Un libro veramente piacevole e amichevole Più felice del mondo di Umberto Pasti, di quelli che accolgono il lettore a braccia aperte e fanno di tutto per farlo sentire a suo agio. L'autore mette insieme una serie di narrazioni brevi basate sull'incontro, che sia un rarissimo narciso in un luogo dove non si aspettava di incontrarlo o una mantide religiosa "domestica", o un amico d'infanzia dalla fantasia sontuosa.
Particolarmente affascinanti le pagine dedicate al Cairo in una versione sorprendente e sconosciuta, prima che politica e integralismo religioso la trasformassero, piena di tracce del passato o di expat sballoni e squinternati. O ancora l'amore per le piastrelle di Iznik, l'amicizia con giovani falegnami marocchini o la Milano degli anni '70 ricordata con un filo di elegante snobismo. Ne viene fuori anche un "autoritratto" molto accattivante, di un uomo libero e ricco di umanità, curioso di tutto e capace di trasformarsi adattandosi agli ambienti più svariati. Un libro che tiene compagnia, interessa e rasserena. Ce ne fossero, di questi tempi.
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