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giovedì 25 febbraio 2010

Curiosità su Avatar

Ho visto, come altre valanghe di persone, Avatar di James Cameron e quando sono uscita mi è rimasta una curiosità. Premesso che mi ha incantata la qualità visiva di Pandora, il pianeta su cui si svolge la vicenda, e avrei potuto passare ore a passeggiare nelle sue foreste, tra le sue montagne volanti, sugli alberi, a osservare la fauna ecc, e che invece mi ha annoiata e stancata la lunghissima battaglia finale, mi sono chiesta: ma con tutto il dispiego di denaro e lavoro che c'è dietro a questo film che sicuramente lascerà un segno per la fantasia, la bellezza, l'incanto della scenografia, non potevano investire ancora qualche milione e inventarsi una sceneggiatura un po' più all'altezza? Personaggi più che scialbi da dimenticare immediatamente, una vicenda elementare e stravista, per non parlare del popolo di pandoriani che seguono tutte le più viete liturgie new-age, oltre a fare prove di iniziazione ovvie, pitturarsi il viso per combattere, fare smorfie ai nemici per spaventarli, urlare come gli indiani quando caricano il treno... Ma non c'era nessuno a dare una mano a Cameron? Ci fosse almeno un momento, una battuta da ricordare, un guizzo di immaginazione narrativa che lasci una traccia. Che peccato. Avrei già voglia di tornare a vederlo per perdermi in quella giungla magica, ma la noia della storia mi blocca. Forse la storia è volutamente sottotono rispetto all'impatto visivo per non disturbare le menti bambine che ormai la stragrande maggioranza dei registi americani attribuisce agli spettatori. Però, ripeto, che peccato.