Visualizzazione post con etichetta David Sedaris. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta David Sedaris. Mostra tutti i post

domenica 28 aprile 2019

Come una chiacchierata con un amico: Paul Sedaris, Ragazzi, che giornata! Diari 1977 - 2002

Ragazzi, che giornata!, un estratto dei diari di David Sedaris dal 1977 al 2002 con entrate brevissime 

che diventano più lunghe proseguendo negli anni , non è adatto ai lettori che cercano trame complesse e colpi di scena, analisi psicologiche, quelli che vogliono emozionarsi o commuoversi. È un libro attraente e riposante, tutto di sbieco. Viene voglia di andare avanti, di tornare a casa per leggerlo, anche se non c’è trama né un vero crescendo legato alla vita di Sedaris. 

Gli anni giovanili sono contraddistinti da una vita fatta di case precarie, amori e amici precari, lavori precari (anche se sullo sfondo c’è sempre la famiglia con la mamma pronta a dare una mano e un aiuto pecuniario), nuotando in una vivace corrente di alcol e droga, nella natia Raleigh. Poi il trasferimento a Chicago, le scuole di scrittura, la morte della madre, i viaggi, i luoghi, e infine il successo, il solido rapporto amoroso con Hugh, la Francia, l’Inghilterra. Naturalmente l’11 settembre, tutto sommato un avvenimento tra gli altri anche se pesantissimo (ma la retorica patriottica non fa per lui, che malgrado l’origine greca non ha mantenuto radici, non parla greco e si sente totalmente americano). I rapporti insieme stretti e complessi con il padre e i fratelli tra cui spicca Amy, con cui condivide l’attività teatrale, la problematica Tiffany e il giovane Paul. Ma soprattutto il successo, solidissimo e molto impegnativo, con il contorno di viaggi continui (corre su e giù tra Stati Uniti e Europa come un rappresentante di commercio a parlare dei suoi libri e tenere incontri), rapporti con sconosciuti, case nuove, finalmente agiatezza e possibilità d’ogni genere.

Ma tutto questo avviene come per uno sviluppo naturale, ovvio. Sedaris non ci racconta gli snodi cruciali, ci mette a nostro agio con situazioni e persone senza mai calcare la mano. Soprattutto riesce nel miracolo di parlare di sé senza raccontarsi mai. Passano gli anni, cambiano le situazioni, ma noi veniamo a saperlo di traverso, attraverso la descrizione di tipi strani, incontri, conversazioni curiose o significative, ma sempre trasversali, tangenti. Sempre gradevole, mai narciso, con un occhio attento agli altri. L’ironia c’è, se no non sarebbe David Sedaris, ma serve da paravento dietro cui si nascondono l’empatia e la generosità. Certo non è spiritoso come in Me parlare bello un giorno o altre opere, perché qui non servirebbe, ma divertente sì, e molto.

Astenersi chi ama i gialli, noir, thriller, rosa, fantasy, fantascienza ecc ecc. Qui c’è solo vita, osservazione acuta, assenza di giudizio, una curiosità mai sopita per il mondo e i suoi abitanti. Sedaris inoltre scrive con una naturalezza, un’apparente semplicità che invogliano alla lettura e non stancano mai. L’impeccabile traduzione è di Matteo Colombo.

lunedì 5 dicembre 2016

Un autore spiritoso, un libro divertente: David Sedaris, Quando siete inghiottiti dalle fiamme

Che io amo David Sedaris lo dico e lo ripeto dal lontano 2004, quando mi sono imbattuta in Me parlare bello un giorno. Poi ho letto molti altri libri, Mi raccomando tutti vestiti bene, Holidays on ice, Diario di un fumatore, Bestiole e bestiacce, l'ultimo Esploriamo il diabete con i gufi e ognuno mi ha dato momenti di piacere intenso e senza controindicazioni. A renderli una lettura così gratificante contribuiscono molti fattori: l'autore, che parla sempre in prima persona, affabula da un brano, o racconto, all'altro, racconta sempre di sé ma non risulta mai né autocentrato né presuntuoso, anzi, con il suo occhio acuto, ironico, pronto a cogliere i dettagli grotteschi e umani insieme, è intensamante simpatico. Accumula particolari che gli permettono di partire da una situazione normale, quotidiana, e approdare nel più puro grottesco. Diverte, fa ridere e sorridere, senza mai ridicolizzare nessuno, senza essere maligno, anzi, dirigendo l'ironia principalmente su se stesso.

Protagonisti sono i suoi famigliari, soprattutto le sorelle Lisa e Amy e il compagno Hugh, ma prima o poi ci passano tutti. Sempre leggermente fuori posto, emotivo, agitato e pasticcione David, razionale, calmo, mai sorpreso Hugh, protagonista delle più assurde situazioni Lisa. In questa raccolta i primi racconti non sono forse i più brillanti ma sempre godibili, e man mano che si prosegue nella lettura diventano irresistibili. Il racconto che dà il titolo alla raccolta narra le sorprese, le gratificazioni e gli inciampi di un lungo soggiorno che David e Hugh fanno in Giappone, mentre Spazio fumatori tratta un argomento che appassiona l'autore (che si è trasferito in Francia perché vi si poteva ancora fumare dappertutto quando negli Stati Uniti vigeva già un rigido proibizionismo) cioè gli sforzi per liberarsi dal vizio del fumo.

Se non conoscete ancora Sedaris un po' vi invidio perché avete davanti a voi un gran piacere da scoprire. Magari, se non l'avete mai letto, meglio partire da Me parlare bello un giorno o Mi raccomando tutti vestiti bene, ma in realtà ognuno dei suoi libri vale la pena di essere letto per la grazia, il divertimento, la leggerezza e l'intelligenza con cui è scritto e che comunica al lettore con la stessa semplicità e naturalezza di una chiacchierata tra amici. 
Efficace traduzione di Matteo Colombo.

sabato 1 novembre 2014

Quando un autore ti acchiappa, ti diverte e ti lascia più contento: David Sedaris, Esploriamo il diabete con i gufi, Me parlare bello un giorno

Se c'è uno che riesce a divertirmi a prescindere, quello è David Sedaris. Mi diverte, mi è simpatico, lo ammiro come uno dei migliori affabulatori–narratori di oggi, è uno dei pochissimi (con George Saunders e Julie Otsuka per esempio) scrittori statunitensi che mi piacciono. Lo trovo interessante e molto, molto spiritoso. In un cupo pomeriggio autunnale come questo mi sento di consigliarlo come antidoto infallibile contro la depressione. Esploriamo il diabete con i gufi è una raccolta un po' eterogenea di brevi saggi, divagazioni, riflessioni, alcuni dei quali mi sono sembrati meno brillanti del solito, ma probabilmente non volevano esserlo data la loro natura di articoli giornalistici. Sono sempre intelligenti e sanno sorprendere  con osservazioni acute e spiazzanti. Come sempre Sedaris parla del mondo partendo da sé, dalla sua famiglia che ormai conosco come parenti stretti, dal compagno Hugh, dilatandone tic e bizzarrie, esagerando disgrazie, rendendo epiche piccole vicende quotidiane senza mai cadere nel narcisismo né nel banale. E siccome è sempre in giro per il mondo e in particolare ha vissuto a lungo in Francia e poi a Londra, le sue stralunate cronache europee, giapponesi o cinesi sono esilaranti. Sia che parli della cucina cinese (che aborrisce) che della presunzione francese a proposito del razzismo degli americani al momento dell'elezione di Obama, o dell'educazione dei bambini, o della spazzatura nella campagna inglese, il suo sguardo lucido e capace di cogliere sempre il dettaglio assurdo e restituirlo con parole precise e concise mi dà un piacere continuo.
David Sedaris è gay e liberal, quello che pensa mi piace sempre, e mi è piaciuta tantissimo questa sua risposta a un intervistatore che gli chiedeva che cosa ne pensasse del matrimonio tra gay:  
Che il matrimonio omosessuale debba essere consentito, ma che nessun omosessuale debba sposarsi. Ma veramente vogliamo un’istituzione come il matrimonio? È una battaglia su una questione ideale, ma in realtà nessuno lo vuole, come nessuno vuole andare a un matrimonio. Anche il più accanito degli omofobi deve riconoscere che i gay non costringono gli amici a intervenire ai loro matrimoni con uguale ostinazione. E siccome detesto i matrimoni, mi trovo d'accordo con lui al duecento per cento.
Se non avete mai letto niente di suo cercate Me parlare bello un giorno o Diario di un fumatore o Mi raccomando, tutti vestiti bene o Quando siete investiti dalle fiamme. Vi innamorete delle sue incredibili sorelle e riderete senza limiti alle sue avventure in un campo di nudisti, non importa, non ve ne pentirete e continuerete a leggerlo. Consiglio Davis Sedaris a tutti, caldamente, a meno che proprio non siate privi dei senso dell'umorismo e non vi importi niente del mondo che vi circonda. 

David Sedaris, Me parlare bello un giorno

Che cosa può fare un bambino di quinta elementare affetto da problemi di pronuncia se una logopedista non tanto sveglia lo sequestra una volta la settimana per guarirlo dalla lisca? Se da lui ci si aspetta che si appassioni allo sport, quando il suo vero piacere consiste nel cuocere biscotti e guardare soap opera? Resistere, ovviamente, cercando di non dare all’aguzzina la soddisfazione di coglierlo in fallo. Comincia così questa divertentissima raccolta di racconti, quasi un’autobiografia in pillole, di David Sedaris, nato nel 1956 a Johnson City (New York) da una famiglia di origine greca. Nella prima parte, nettamente più efficace, David Sedaris parla dell’infanzia, della famiglia, delle sorelle, della madre e soprattutto del padre, della sua gioventù schizzata di consumatore di speed, dei tentativi in campo artistico e come insegnante di scrittura creativa, dei mille mestieri praticati per smazzarsi la vita. La seconda parte corrisponde a una fase più tranquilla, in cui l’autore e il suo fidanzato Hugh si trasferiscono in Francia dove vivono gli inconvenienti degli americani all’estero, prima fra tutti la necessità di appropriarsi della lingua, cui si riferisce il geniale titolo. David Sedaris è un narratore esperto, abilissimo a divertire il lettore con una scrittura ironica e autoironica,  spiazzante e molto intelligente. Non fa ridere alle spalle dei più deboli, non fa vergognare del piacere, davvero genuino, che si prova leggendolo. Il suo non è il libro di un comico ma di uno scrittore che presta il proprio occhio acuto e spietato al lettore per fargli scoprire prospettive insolite, esilaranti, di interpretazione del mondo.