Questo è un libro veramente fuori dal comune per la forza che esprime e soprattutto per l'argomento che tratta. Uscito nel 1995 in francese e nel 2000 in italiano,
Vita rubata di
Aris Fakinos, autore votato all'
epica e alla grande storia, affronta un argomento poco conosciuto al di fuori della Grecia e forse poco frequentato anche lì: la resistenza, la guerra civile e la repressione contro i comunisti dopo la liberazione, e poi di nuovo negli anni dopo il colpo di stato dei colonnelli nel 1967, fino al ritorno della democrazia nel 1974. La resistenza si sviluppò contro l'occupazione prima degli italiani e poi dei tedeschi nell'ambito della seconda guerra mondiale, sostenuta dalla Russia interessata ad avere un'influenza in Grecia, che rappresenta un trait d'union tra Europa e Asia ma anche, all'epoca, un baluardo al limite dell'impero sovietico, per cui appena finita la guerra USA e GB si dettero moltissimo da fare per stroncare ogni residuo di ideologia comunista. I partigiani, già stremati dagli anni trascorsi in montagna tra privazioni e pericoli, dai combattimenti, dalle perdite, vennero arrestati e internati in campi remoti (Makronissi, Lazareto, Trikeri) e sovente giustiziati sommariamente.
Queste tragiche vicende sono raccontate attraverso la vita e i ricordi di Anestis e Dionisìa, una coppia personaggi realmente esistiti, partigiani ormai anziani, che con sacrifici sono riusciti a comprare una casetta con un minuscolo
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Costruzioni usate come prigioni sull'isola di Makronissi |
giardino e un grande gelso, ma vivono più che modestamente e non riescono a dimenticare la morte di tanti compagni, gli anni trascorsi in internamento (separati tra campi di prigionia maschili e femminil) e ancora fedeli ai grandi valori di uguaglianza sociale e libertà che li hanno sostenuti e spinti a sacrificare tutto alla loro realizzazione. Attorno a loro la memoria degli amici e dei compagni che popolano la lroro solitudine Nel 1974 il partito comunista in Grecia è stato legalizzato, è entrato in Parlamento, agli occhi di Anestis e Dionisìa si è venduto per un piatto di lenticchie. Ora si può tentare di ottenere una pensione come partigiano, e Anestis dà inizio a una ricerca del dossier che lo riguarda sepolto negli archivi della polizia, sollevando così polvere e ricordi, dolore e rimpianti, in una parola il passato in tutta la sua spaventosa realtà. Il futuro non c'è più, e le loro vite sono state, appunto, rubate.
Un libro potente, ricco di sincerità e nobile sentire. Un libro totalmente inattuale, che oggi suona scandaloso. Un libro da leggere per il suo valore intrinseco e per non farsi travolgere dalla vulgata contemporanea che ha fatto del termine comunismo una parolaccia (come Nanni Moretti, che vede lontano, avvisava già molti anni fa). Un libro nobile, denso di empatia e senso della storia e dell'effetto che produce sulle singole, minime vite degli uomini coinvolti.
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