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sabato 28 novembre 2020

Un bellissimo novembre di racconti: Alcune ipotesi di vita al femminile, ALIA Evo 4.0, Natale a Torino - Racconti in piazza, Gli elementi - I racconti del fuoco

Un brevissimo prospetto di quello che è successo in questo mese per me così ricco di soddisfazioni in campo letterario: quattro uscite cartacee disponibili sia in libreria che sul web.

"Alcune ipotesi di vita al femminile", Buckfast Edizioni, raccoglie nove racconti, senza la morale né niente da insegnare, che hanno al centro le donne e vogliono solo raccontare le infinite varietà della vita umana coniugate al femminile. Partendo da Ulisse, visto con gli occhi delle sue donne, si attraversa un passato fiabesco nel tempo e nei luoghi, si procede lungo i secoli, avvicinandosi alla realtà e alla storia, e si giunge alla fine del Novecento.

  

In ALIA Evo 4.0, CS_libri, storica antologia di narrativa fantastica in tutte le sue accezioni cui collaboro fin dall'inizio nel 2003, i curatori (e autori) Silvia Treves e Massimo Citi hanno riunito quindici racconti di autori che spaziano dalla fantascienza al weird all'horror, spiegando il "seme" da cui è germinata la storia. Il mio è intitolato "Memoria piena", e parla della gestione dei ricordi.

                                                                                          


                                                                                 
In "Natale a Torino - Racconti in piazza", Neos Edizioni, a cura di Teodora Trevisan, diciotto autori ambientano in altrettante piazze torinesi i loro racconti che, in un modo o nell'altro, con grande fantasia e libertà, si collegano all'atmosfera natalizia. Il mio racconto, che si chiama "Vorrei baciare i tuoi capelli neri", narra di piazza Carlina e di un Natale di molti anni fa. 
                                                                                     
I sedici autori riuniti in "Gli elementi - I racconti del fuoco", Neos Edizioni, a cura di Valeria De Cubellis, affrontano il tema nella maniera più varia, spaziando nel tempo, nei luoghi e nello sguardo. "La flamboyante" è il titolo del mio, in cui si insegue l'esplorazione delle vite alternative che non abbiamo mai vissuto.    

martedì 10 dicembre 2019

Da Karen Blixen ai fantasmi sulla Luna, tanto per fare quattro chiacchiere

E' un periodo che non sono proprio fortunata con le letture. Dopo La saga dei Cazalet non ne ho più azzeccata una, e nulla di quello che ho letto mi ha fatto venire voglia di scriverne (con un'eccezione, Tutti i racconti di Grace Paley, ma siccome mi sono data la regola di non parlare mai su questo blog di libri che non mi sono piaciuti assolutamente, a meno che non mi abbiano fatto arrabbiare eccessivamente come Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini o Il piccolo amico di Donna Tartt, non ho potuto scriverne perché l'ho detestato). Per cui, ripensando ai tempi belli in cui mi imbattevo in libri belli di cui mi veniva voglia di scrivere belle cose, mi è venuto in mente che nel canone di scrittrici ormai iconizzate e imbalsamate come empireo femminile (e anche qui, non fatemi dire che cosa penso di alcune di queste icone) non salta mai fuori il nome di una scrittrice che ho amato moltissimo: Karen Blixen, di cui al massimo si ricorda La mia Africa (che ho amato molto meno degli altri) o il racconto Il pranzo di Babette, mentre io sono stata stregata da Sette storie gotiche, Capricci del destino, Racconti d'inverno e soprattutto Ehrengard. Non ne ho parlato in questo blog per la semplice ragione che l'ho letta molto prima di aprirlo, ma appena ho un attimo di tempo lo farò. 

In realtà ho letto una raccolta di racconti e un'antologia entrambi ottimi, ma non mi sento in grado di parlarne perché si tratta di fantascienza, un argomento su cui bisogna saperne molto più di me per azzardarsi a dare giudizi. Per cui a proposito della raccolta di racconti, Culti svedesi di Anders Fager, mi affido all'autorevole voce di Silvia Treves che l'ha recensito sulle pagine di LibriNuovi.net. 
Dell'antologia DiverGender, a cura di Silvia Treves e Caterina Mortillaro, che compaiono anche come autrici (qui l'intervista sul blog Diario di ErreBi), posso dire solo che è interessantissima e unisce nove racconti godibilissimi e intriganti a tre momenti saggistici di riflessione e informazione sul tema del genere, che ne fanno una lettura a tutto tondo e di stringente attualità. Più che raccomandabile anche a chi non è un appassionato di fantascienza. 

E visto che di questo si tratta, segnalo che nella pirotecnica collana Alia Arcipelago edita da CS_libri le pubblicazioni continuano e si aggiungono al succulento catalogo in cui, tanto per farvi venire l'acquolina in bocca, potete trovare Isola di passaggio di Silvia Treves, Isole nella Corrente di Massimo Citi, Fantasmi sulla luna di Paolo S. Cavazza, Da zero a infinito di Fabio Lastrucci e molti altri titoli. Se ne è parlato insieme a DiverGender alla libreria Vecchi e Nuovi Mondi di Torino, ben nota cattedrale del culto fantascientifico e fantastico e dei suoi adepti.    

sabato 11 febbraio 2012

Ebook: Consolata Lanza, Lei coltiva fiori bianchi

Lei coltiva fiori bianchi  è il titolo di un mio romanzo uscito nel 2007 con le edizioni CS_libri. Una bellissima edizione cartacea, con prefazione di Silvia Treves e fotografie di Cettina Calabrò, cui sono molto affezionata. Adesso ne ho fatto un'edizione digitale in vendita su Amazon al link qui sopra, a 1,17 dollari, cioé 0,76 €. Con la benedizione del mio editore Massimo Citi che è molto avanti, ho voluto provare questa strada su cui intendo proseguire. Non è che mi aspetti molto in fatto di vendite o visibilità, ma sono curiosa e mi piace sperimentare. Inoltre penso che siamo vicini a una svolta decisiva per quel che riguarda i libri. Non so se in futuro continueranno a attirare e avere il peso che hanno adesso, cartacei o digitali che siano. Penso che forse spariranno in quanto assemblamento di pure e semplici parole. Ma non voglio cominciare un discorso in cui hanno detto la loro persone molto ma molto più qualificate di me, e anche molti che parlano (e scrivono) giusto perché hanno la lingua in bocca, o la penna in mano. A chi è interessato consiglio di frequentare questo blog dove se ne discute con competenza e acutezza. Io nell'ebook ci credo, e amo molto il mio ereader. In fondo è la realizzazione di un sogno che ho da sempre, quello della biblioteca portatile, dell'enciclopedia impalpabile. 
Due parole anche sul contenuto del romanzo. Si parla di due donne che si incontrano per caso e diventano amiche: una, Gloria, donna matura che coltiva un giardino fatato nella campagna piemontese, ha fatto una scelta esistenziale opposta a quella di Bea, giovane giornalista che va a intervistarla nel suo eremo. Anche le svolte che il destino riserva alle due donne sono diverse, e entrambe le affrontano come possono e come sanno, tra Goa e Torino. La scelta è tra il coraggio e la sicurezza, argomento trito ma (spero) ancora capace di suscitare interesse. Sarei felice di poter pensare che sono riuscita a coinvolgere qualcuno con le storie di Bea e Gloria. 

venerdì 27 novembre 2009

Una fantastica scrittrice per un libro fantastico: Silvia Treves, Sarà ieri

Qualche nota in margine all'uscita del romanzo di Silvia Treves Sarà ieri, per i tipi delle edizioni CS_libri. La prima cosa da dire è: finalmente! Silvia è scrittrice troppo brava per restare negli steccati delle antologie e meritava da molto un "libro tutto per sé". L'espressione è logorata dall'uso ma mi pare adatta. Il libro è bello, leggetelo e basta. E' una storia fantastica, in tutti i sensi. Parla di una donna che vuole uscire di casa per conquistarsi una "stanza tutta per sé", uno studio in cui poter lavorare con tranquillità, lontana dalla quotidianità domestica. E lo trova, non in una villa fatiscente né in un condominio neogotico, ma in un normalissimo palazzo di città. Qui comincia la parte "fantastica". Senza sangue né orrore, senza magie, incantesimi, ectoplasmi o esseri maligni. I fantasmi ci sono, ma sono nella mente della protagonista e fino alla fine non potremo distinguere tra realtà e suggestione. La via attraverso la quale si manifestano è concreta, materiale, visibile a tutti eppure piena di inquietudini: oggetti abbandonati e raccolti, relitti di vite passate, abat-jour, foulard, tazze, poltrone... e qui si vede la maestria della scrittrice e anche, secondo me, la vera natura della letteratura fantastica, che se è autentica suscita brividi attraverso le parole, le sfumature, ciò che si intuisce più che ciò che si vede e si tocca. Silvia Treves prima ci immerge nell'atmosfera polverosa ma normalissima di un appartamento di città poi ci fa tremare il terreno sotto i piedi, ci scioglie le ginocchia, ci toglie il fiato per la buia insicurezza creata con tocchi impercettibili ma pieni di efficacia. Questo secondo me è fantastico per tutti, nel senso che anche quei lettori che davanti all'etichetta recalcitrano, storcono il naso, possono leggere Sarà ieri con la sicurezza di non incontrare baracconate vampiresche né fatucchiere new-age. Solo solida, genuina buona letteratura.