Per consolarsi di questi tempi bui, niente di meglio di un'antologia di racconti, che su di me ha lo stesso effetto di un barattolo di Nutella per Nanni Moretti. E questa volta sono capitata bene, al di là dell'inevitabile eterogeneità dei racconti e del fatto che, essendo un'antologia a tema, talvolta la necessità di infilare il vino da qualche parte produce risultati discutibili. Quindici autori, tra cui tre donne. Complimenti all'editore, che si mantiene nella media di qualsiasi evento culturale - un quinto bello tondo. Sono vetero e sono femminista, non posso fare a meno di notare questo squilibrio ingiustificato dal fatto che le donne scrivano poco - non è vero! -, non scrivano giallo-noir - è falsissimo -, scrivano male - non mi pare affatto. Comunque. Di questa antologia voglio parlare bene, niente polemiche. Almeno una parte dei racconti mi ha divertito. Vado per ordine alfabetico. Digli, di Franco Foschi, è curioso nella forma assai sperimentale, in cui molti messaggi di autori vari si intrecciano e sovrappongono per formare una cupa vicenda di prepotenza e corruzione. Massimo Marcotullio in Sei bottiglie diverte disegnando rapinatori gnocchi stile "soliti ignoti". Amaro calice di Ugo Mazzotta funziona perfettamente e per una volta anche la sorpresa finale sorprende. Tempo di vendemmia di Carlo Oliva è una bonaria favola ecologica condita di giallo, Appuntamento al buio di Riccardo Parigi e Masssimo Sozzi riesce a raggiungere una buona tensione con una vicenda furbetta e uno spruzzo di metaletteratura, anche Vino rosso di Luciana Scepi è efficace. Molto divertente e decisamente uno dei migliori L'oca magra di Eugenio Tornaghi. GialloTavernello di Nicoletta Vallorani è un tradizionale, e un po' scontato, mistero metropolitano.
Insomma, se la Nutella non vi piace, per riprendersi dopo un telegiornale efferato quest'antologia alcolica può funzionare.