mercoledì 30 marzo 2016

Sta arrivando un asinello carico di belle storie

Lunedì 4 aprile arriverà questo bell'asinello carico di Gli anni al sole, romanzo di mia produzione pubblicato da Buckfast Edizioni.
E non fate dell'ironia, non c'è la foto dell'autrice in copertina. 

lunedì 28 marzo 2016

Passeggiando tra fascisti ridicoli e imbroglioni fantasiosi: Halldor Laxness, Sette maghi

Autore sempre interessante anche quando mi riesce difficile capirlo come in Sotto il vulcano, e francamente entusiasmante in Gente indipendente e Il concerto dei pesci, Halldor Laxness riunisce sotto il titolo di Sette maghi (1942) otto brevi prose, non tutte a carattere strettamente narrativo.

La scoperta dell'India è una novellina esotica in cui si parla del Figlio del Cielo imperatore della Cina e dei suoi sogni che spingono un suo cortigiano a partire alla ricerca del lontano Occidente, e delle sue vicende in India. La tempra narrativa di Halldor Laxness si riconosce al suo meglio in Napoleone Bonaparte, felicissimo ritratto di un personaggio folle e patetico nella sua grandezza, e Pordur il vecchio zoppo introduce il tema politico nella vicenda che mi ha fatto scoprire che anche in Islanda i lavoratori hanno avuto il loro momento epico. Ma certo il più entusiasmante è La sconfitta dell'aviazione italiana a Reykjavik nel 1933, un sarcastico e divertentissimo ritratto di una spedizione propagandistica di fascisti volanti al comando di uno sbruffone dalla divisa sgargiante, il cui nome, Pittigrilli, è già di per sé tutto un programma. Di nuovo un ritratto sopra le righe di un imbroglione pieno di risorse e fantasia in La Voluspa in ebraico, mentre in Un'apparizione nell'abisso siamo in Italia, dove uno scrittore nordico che parla in prima persona intesse un amore di sguardi tra finestra e balcone con una giovane siciliana, all'ombra dell'Etna che forse gli rievoca paesaggi della sua patria. Il pifferaio racconta un'avventura paranormale vissuta dal narratore quando era "uno sguatterino di nove anni" che portava il caffè ai falciatori in una sera d'estate, e la fantasia infantile confondeva realtà e magia in maniera inestricabile. Temucin torna a casa è un'altra novella esotica, in cui Temucin, cioè Gengis Khan, si trova a dover affrontare un ritorno e forse una partenza cui non vuole neppure pensare, e esita tra i consigli di un grande saggio e la compagnia di un gruppo di meretrici.

Un libro veloce e ricchissimo di spunti e temi, che mi sento di consigliare senza riserve. L'impeccabile traduzione e l'interessante postfazione sono di Alessandro Storti.

giovedì 17 marzo 2016

Eccola finalmente! ALIA Evo 2.0 è uscita e non si può proprio perdere.

ALIA è una parola che non esiste nella lingua italiana.
Solo per il momento, forse.
Ma per un gruppo di persone, autori e lettori, ha un significato ben preciso fin dal 2003, ovvero dalla data della prima edizione di un'antologia divenuta leggendaria.
Significa fantastico – gotico, steampunk, space opera, distopia, horror, fantastico quotidiano, ghost story, fantasy, weird – scritto da autori italiani e autori stranieri. Siamo arrivati alla dodicesima edizione e alla seconda edizione in formato digitale.
Ma questa dodicesima edizione ha una particolarità: è scritta soltanto da autori italiani. Diciassette autori che hanno deciso di unirsi in un'operazione bizzarra e inattesa nel panorama italiano, accostando i loro testi e creando un'antologia di cinquecento pagine. Un'antologia virtuale, perché l'edizione elettronica è una conferma alla nostra visione corale della narrativa.
Siamo fuori moda, lo ammettiamo.
Siamo superati; collaboriamo piuttosto che litigare, leggiamo prima di scrivere, pensiamo prima di parlare.
Il risultato l'avete davanti a voi: un testo felicemente ricco di sfumature e carico di visioni: allucinanti, spaventose, remote o malinconiche.
Il viaggio di ALIA continua.

(Dal sito di LibriNuovi). 

ALIA Evo 2.0 è disponibile su Amazon.it (formato mobi) e sul sito di LibriNuovi (formato epub).

martedì 15 marzo 2016

Bei libri di amiche e amici

Aldo Berti, Un eroe in fumo
Un poemetto in distici - nel solco della tradizione greco-latina - che narra la presa di coscienza di un uomo mediocre in una città del Nord Italia negli anni dell'occupazione nazista.








Gilda Pozzati, La scomparsa delle madri
Storie che ruotano attorno a un destino che suona come una condanna e che invece apre le porte alla vita. Un romanzo che segna l'esordio di un'autrice potente e sensibile.












Desy Icardi, Dove scappi? 
Cinquanta nodi-capitoli che avviluppano la protagonista in situazioni grottesche ed eroticomiche. Le vicende di una generazione ironica e irresistibile di “ragazzi vintage”.

















Paola Novaria, Documento di identità
Nei versi dell'autrice si tratta sempre il tema dell'amore, che cozza inevitabilmente con la realtà del mondo e diventa impossibile a vivere se non come una fantasticheria. 









giovedì 10 marzo 2016

Un raccontino corto corto (e che Massimo Bontempelli mi perdoni)



TUTTI AL BAR DI EVARISTO
 “Ah,” disse Mario guardando cupamente nel bicchiere di Fernet, “ho un corpo proprio letterale, incapace di riconoscere una metafora quando la incontra: non c'è niente da fare, prendo tutto alla lettera, sono troppo serio, me lo diceva sempre mia mamma buonanima. E vi assicuro che il cuore che mi sanguina o si mette a piangere attraverso il petto, o trovarmi ogni sorta di oggetti sulla punta della lingua quando cerco una parola, tutto mi stanca. Ieri mi sono caduti gli occhi su una macchia del pavimento, e quando mi sono chinato a raccattarli e a rinfilarmeli nelle orbite, ho visto un topolino nascosto sotto il divano. I topi in casa mi fanno senso, mi è subito venuta la pelle d'oca. Gialla, grassa, spessa, irta di peluzzi e piumette, sporgeva dai polsi e dallo scollo della camicia. Ho acceso la televisione, c'era un programma di quelli dove ognuno mette in piazza disgrazie tremende. Un paio di volte mi sono sciolto in lacrime, e non è stato facile ricompormi. Alla fine sono andato a letto, ma dal gran piangere avevo la testa in fiamme e ho dovuto perdere più di mezz'ora per spegnere l'incendio del cuscino e pulire il pasticcio che avevo combinato. Finalmente mi sono addormentato e ho dormito un sonno di piombo. La mattina dopo avevo tutte le ossa rotte, un sapore schifoso in bocca e un principio di avvelenamento. Strisciando sul pavimento, mi sono trascinato fino in cucina per bere un po' di latte come antidoto. Quando son riuscito a tenermi dritto sui femori rinsaldati e riprendere il controllo di falangine e falangette, il topolino mi è schizzato tra i piedi e mi è venuto il cuore in gola. Mi sono infilato due dita nella strozza per rimetterlo al suo posto, con il risultato che mi è venuto immediatamente da vomitare. Chino sul water, scosso dai conati, avevo un solo pensiero in testa: non devo vomitare anche l’anima!”

Omaggio a Massimo Bontempelli, il cui racconto Il buon vento letto moltissimi anni fa mi ha lasciato un ricordo indelebile, e mi ha fatto riflettere su metafore e frasi fatte.

sabato 5 marzo 2016

Viva i racconti, e gli editori che li amano: benvenuta tra noi Racconti Edizioni!

Del tutto casualmente, girando in rete ho scovato una notizia che mi riempie di gioia e di aspettativa: sta per debuttare una casa editrice che si dedicherà interamente alla forma letteraria che più amo e pratico, e che generalmente gli editori schifano e tengono lontana come uno sciame di vespe: il racconto breve. E si chiamerà con sprezzo del pericolo Racconti Edizioni. Nasce da un'idea di Stefano Friani e Emanuele Gianmarco, editori, con Leonardo Neri per la redazione web e Giulia Marzetti all'ufficio stampa. Le prime tre uscite sono previste per maggio per cui ci siamo quasi: Appunti da un bordello turco dell'irlandese Philip Ó Ceallaigh, Lezioni di nuoto dell'indiano-canadese Rohinton Mistry e Sono il guardiano del faro del francese Éric Faye.

A metà marzo sarà online il sito della casa editrice www.raccontiedizioni.it, e dal primo marzo il blog Altri Animali che fungerà sia da supporto che da approfondimento culturale autonomo. E questo è il logo, che promette molto bene
Quindi posso assicurare che su queste pagine si riparlerà presto di Racconti Edizioni. Spero, mi auguro vivamente che il pubblico dei lettori si faccia acchiappare dai titoli invitanti e impari a amare i racconti, così magari verrà il giorno che non sentirò più le tipiche domande: ah, scrivi racconti? e quand'è che scrivi un bel romanzo, così ti posso leggere anch'io?