Pubblico questa recensione comparsa a suo tempo su LN-LibriNuovi (La passione del vuoto è del 2003) perché aderisco a una iniziativa degli amici di Julio Monteiro Martins
JULIO MONTEIRO MARTINS
LA PASSIONE DEL VUOTO
Sono racconti brevi, a volte brevissimi, che
spaziano nel tempo e nei luoghi senza mai insistere sulle note d'ambiente, come
se per JMM, che ha vissuto nel mondo e viaggiato sempre, qualsiasi luogo e
qualsiasi tempo fossero ugualmente a disposizione, intercambiabili in funzione
del frammento di vicenda che ci vuole narrare. Così passiamo dal Brasile
dell'inquietante ricordo infantile di Hotel
Till al Nicaragua e all'Honduras di La
Viejamota, al futuro di Oltre.
Spesso le voci dei personaggi risuonano sole nel vuoto, come dialoghi vaganti
nell'etere di questa epoca affamata di comunicazione, nuvole di parole, palloni
senza freno da cogliere sporgendo una mano fuori dalla nostra personale bolla
di individualità. E anche i racconti più strutturati secondo un genere, come
può apparire a una prima lettura Eriza
Bay, comunicano inquietudine e mistero. Sono lacerti sparsi di vite senza
significato, senza ormeggio, carichi di fascino e suggestioni piene di echi,
come pietre lanciate in uno stagno che spandono i loro cerchi nell'acqua fonda
dell'esistenza.
Però, come lettrice italiana, devo dire che mi hanno
colpito in particolare quei racconti che rimandano un'immagine algida e
spietata dell'Italia di oggi. Ci vuole l'occhio, la voce di uno
"straniero" per dipingere con tanta esattezza il ritratto del nostro
paese sofferente. Sofferente di vuoto, di mancanza di significato. Leggendo Istantanee italiane, Vittorio, Il pane
bianco, L'irruzione, La passione del vuoto viene una specie di vertigine.
Sto spiando me stessa allo specchio? O guardo l'Italia dal buco della
serratura? La scrittura di JMM, cristallina ma capace di farsi mimetica quando
è necessario, non scende a compromessi con la verità. E' compassionevole ma
tanto sincera da fare male. Se ne esce migliori, più lucidi, con gli occhi più
aperti.
L'ultimo racconto, Magia, è metafora e autoritratto dello scrittore, il Mago delle
Parole, che costruisce mondi di sogno con la sola forza della fantasia e del
Verbo che si fa Luce. E così facendo sfama, guarisce e dona pace all'infelicità
umana.
La passione
del vuoto è
un libro che dobbiamo leggere per sapere come appariamo a chi ci guarda con l'affetto
della scelta e il distacco della non appartenenza. E' anche un libro scritto
benissimo, il libro di uno scrittore di razza e di pensiero. Un libro
necessario, che dà molto e richiede cura e attenzione da parte del lettore.
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