Siccome ci tengo a essere in accordo con i tempi, lo dico così: nuntio vobis gaudium magnum! Sì, perché sono molto contenta che oggi è apparso sul sito di DuDag il mio libro di racconti La ragazza in tailleur rosso fuoco e altri racconti. Sono contenta perché mi piace DuDag, casa editrice eclusivamente online, perché mi è molto simpatico l'editore Lorenzo Baravalle e questa collaborazione mi rallegra.
Per non stare a fare altre storie su queste mie storie, metto di seguito il DuDy, cioè la presentazione che DuDag mette a disposizione dei lettori.
Dice:
Ah, tu scrivi racconti? E quand’è che
farai un bel romanzo, che finalmente ti posso leggere?
Dice:
Uh, una raccolta di racconti.
Dice:
Ah guarda, a me piace un sacco leggere,
ma i racconti no. I racconti non mi piacciono.
E
invece a me i racconti piacciono moltissimo. Mi piace leggerli, e mi piace
scriverli. Il racconto non è il gradino di una scala che porta al romanzo: è un
genere a sé, parecchio difficile. Non consente tempi morti, lunghe spiegazioni,
traccheggiamenti, riempitivi, false piste. Deve creare un mondo in poche
pagine. Una sfida per l’autore. E se il racconto è bello, un gran piacere per
il lettore.
La ragazza in tailleur rosso fuoco si fermò
di colpo. Parve riflettere un attimo poi mollò uno schiaffone sulla faccia del
giovanotto in completo nero e camicia bianca. Sbam, da destra a sinistra, sbam,
da sinistra a destra con il dorso della mano, sbam, sbam, sbam, cinque cattive
sberle, senza sforzo perché erano alti uguali. Solo quando la sua mano si mosse
per la sesta volta lui si decise a afferrarle il polso. Qualche passante
allarmato già li circondava. Ma l’uomo si limitò a voltare le spalle e
andarsene, incurante del sangue che gli colava sulla guancia ferita dall’anello
di lei. La ragazza frugò nella piccolissima tracolla di vernice, estrasse un
mazzo di chiavi e marciò via sui tacchi alti senza neanche lanciarsi
un’occhiata attorno. Svoltò in via Giulio lasciandosi dietro una scia di
profumo e sudore eccitato. Qualcuno la vide infilarsi in una Ska argentata e
sgommare verso corso Valdocco. Come reagireste voi davanti a una scena come
questa? Nel racconto che apre la raccolta La
ragazza in tailleur rosso fuoco possiamo scoprirne le conseguenze nella
vita di un cassintegrato, una ciclista, una Bionda Naturale, un meccanico
palestrato, una che sogna le nevi del passato...
I racconti
di questo libro girano intorno a argomenti molto vicini alla nostra vita, come
l’amore, l’odio, la difficoltà dei rapporti interpersonali, il tempo che passa,
la necessità di lottare per raggiungere le proprie mete, la facilità di
rifugiarsi nell’autoinganno. Gli equivoci che si accompagnano ai sentimenti, le
direzioni sbagliate che si infilano credendo fermamente di essere quasi
arrivati. I personaggi sono quelli che sfioriamo tutti i giorni alla fermata del
tram, con qualche eccezione: la protagonista di Guancette rosse è appesa su una parete della National Gallery di
Londra, quella di La vocazione se ne
sta nel suo convento in rovina dedicandosi alla sua teologia molto alternativa
e rivoluzionaria, non l’incontreremo mai se non andiamo a cercarla. Ma le
coppie troppo acerbe come Paoletta e Roberto di L’amore breve, Gianni e Eulalia di Primo amore le abbiamo viste
mille volte ai giardini sotto casa, perse nel loro fragile mondo a due. La
confusione di Luisa in Flipper è
stata la nostra o quella di cui la nostra amica del cuore ci ha inondati per
anni. La quieta follia d’amore della donna che parla in Verdure è speculare all’ironia disincantata della narratrice di Questione di gusti. E quando siamo Tutti in coda alle poste, al Lidl o al
multiplex, intorno a noi vediamo
esattamente le stesse facce che vede Anna, e facciamo gli stessi incontri. I
racconti ci permettono di entrare in molte vite, in molte storie, in poche
pagine, di parlare delle alternanze del cuore a vent’anni e a cento, di chi si
aggrappa a illusioni tenaci e di chi odia sé e gli altri, del metodo più
spiccio per liberarsi delle zavorre che limitano la libertà, di immaginare quello
che sta dietro a un quadro famoso: tutto questo distribuito in dodici racconti
di varia lunghezza.
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