Un giallo molto particolare, in cui più che l'indagine o la soluzione, conta la struttura, la costruzione dei personaggi e l'atmosfera di misteriosa angoscia che pervade la narrazione.
Siamo sul Lago Maggiore, e intorno al lago ruota l'orrore da cui inizia la vicenda: quattro cadaveri di donne affiorano dalle acque, tutte private degli occhi. Da qui nasce tutto l'impianto narrativo, le ricerche sull'identità delle vittime, le beghe della cittadina di provincia, e in mezzo a tutto la protagonista, la marescialla (o maresciallo?) dei Carabinieri Olivia Pastorina, giovane donna coraggiosa e appassionata del suo lavoro, affiancata dal brigadiere Franceschi. Naturalmente una donna che si trova in una posizione di tale responsabilità in un ambiente molto maschile si scontra con difficoltà di ogni genere, ma Olivia è una tosta, molto intelligente e fortemente empatica. La narrazione (su cui non dirò più una parola ovviamente) procede spedita e alternata con pagine in cui una voce dolorosa e spaventata, di cui non conosciamo l'identità, ci pone di fronte a un mondo di sofferenza e oscurità. In questa storia il passato conta molto e Olivia deve affrontarlo senza esserne stritolata.
Un poliziesco molto particolare e assolutamente da leggere, in cui il tocco femminile si manifesta sia nella scrittura delicata pur affrontando momenti d'orrore, sia nell'importanza data al dolore incolpevole e crudele dell'infanzia. Appassionante e insolito.
Nessun commento:
Posta un commento