martedì 23 gennaio 2024

Domenico Notari, I borghi invisibili. Quattro leggende per quattro tradizioni ormai mute

 Agile ma ricchissimo questo volumetto, con prefazione di Giulio Leoni e illustrazioni di Enzo Lauria, precise, fantasiose e ironiche. E' luogo comune che l'Italia non si presti al racconto gotico, e più ancora per quella parte dell'Italia definita sbrigativamente Meridione. Un altro luogo comune, per una terra che più correttamente andrebbe indicata come il primo e vero Regno italiano storicamente riconoscibile (dalla prefazione). Non so se i quattro racconti che compongono questa raccolta si possano definire gotici, non me intendo molto di categorie letterarie, ma sicuramente sono incantevoli. Intanto scritti con una lingua vivace, perfettamente adatta alle vicende lontane nel tempo e insieme di stupefacente modernità, poi sorprendenti e piacevolissimi alla lettura. Ambientati ognuno in un diverso paesino del Salernitano, raccontano leggende nate dalla fantasia dell'autore ma pronte a diventare classici a Palomonte, Serre, Roscigno e San Cipriano Picentino. E non sono storie da poco: in La rivolta dell'automa un'invenzione avvenirista, un automa in veste di chierichetto, riesce a mescolare storia e politica  rovesciando beffardamente idee date per scontate; Un monumento alla fedeltà unisce una leggenda dolorosa al ricordo di un amore basato sulla fedeltà e la dedizione tra un re e il suo cane, così esemplare che fu immortalato nientemento che da Antonio Canova; L'usignolo di Roscigno, La leggenda del cavalier Mazzeo, narrata da un monaco benedettino, ci parla di un giovane scienziato il cui destino si intreccia con un lago senza fondo che compare miracolosamente, un usignolo, una misteriosa creatura che anch'essa canta dalle oscure profondità del lago e con la straordinaria invenzione di uno scafandro che si trasforma in fantasma affiorante nei giorni di scirocco. Infine Il fanciullin cortese mette in scena Benedetto Croce in un momento molto doloroso della sua vita, salvato dalla tentazione del suicidio da un misterioso fanciullo che è Jacopo Sannazzaro.

Questa brevissima sinossi già può dare l'idea del piacere di cui questo libro è prodigo, ma la lettura è allietata ancora da una serie di tavole disegnate da Enzo Lauria che riassumono le varie vicende con allegra maestria. Quindi non posso che concludere dicendo: leggetelo!  

    

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


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