giovedì 19 luglio 2018

Dalla Cina al Mediterraneo Colin Thubron, Ombre sulla via della seta

Colin Thubron, Ombre sulla via della seta.
Solo due parole su un titolo da cui mi aspettavo moltissimo e poi mi ha lasciata un po’ perplessa. In molti punti ho fatto una gran fatica a proseguire, e sono stata tentata di mollare lì Mr Colin a sgattare tra i suoi mattoni selgiuchidi. Mi è mancato un discorso d’insieme, un filo conduttore chiaro da seguire. Ma siccome nel libro c’è molto, e ha molti meriti, ne parlo perché sono sicura che a molti piacerà. 

Il protagonista e autore parte da Xian, in Cina, per arrivare a Antiochia, oggi Antakya sulla costa mediterranea della Turchia, seguendo l’antica via della seta dei mercanti, attraverso Afghanistan, Turkmenistan, Uzbekistan, Iran, ma si limita in fondo a elencare necropoli e tombe, molte tombe, lasciando tantissimo nel non detto. Alcuni dei posti di cui parla li ho visitati, e confesso che la sua descrizione mi ha deluso. Il fatto è che attraversa paesi di cui interesserebbe ben altro che scoprire quello che resta del mausoleo della tal sultana o del tale condottiero, nel tentativo di far coincidere tradizione e realtà. 

Tra i meriti, la scrittura molto letteraria, anche troppo, seguita con un po’ di fatica dalla traduzione di Raffaella Belletti, e l’indubbia cultura sia a livello di storia dell’arte (per lo più islamica) che, e qui il discorso si fa più interessante, sulle varie popolazioni e etnie che incontra nei suoi spostamenti (uiguri, hazeri ecc). Però, dal punto di vista del viaggio non ci dice granché: parla solo degli spostamenti brevi con autisti locali mentre fa balzi di molte centinaia di chilometri senza dare spiegazioni. Insomma forse è solo un problema di carattere: per fortuna non faremo mai un viaggio insieme perché non abbiamo lo stesso modo di viaggiare. Ma sono convinta che invece per altri possa essere un un libro molto fascinoso e interessante.

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