sabato 11 febbraio 2012

Ebook: Consolata Lanza, Lei coltiva fiori bianchi

Lei coltiva fiori bianchi  è il titolo di un mio romanzo uscito nel 2007 con le edizioni CS_libri. Una bellissima edizione cartacea, con prefazione di Silvia Treves e fotografie di Cettina Calabrò, cui sono molto affezionata. Adesso ne ho fatto un'edizione digitale in vendita su Amazon al link qui sopra, a 1,17 dollari, cioé 0,76 €. Con la benedizione del mio editore Massimo Citi che è molto avanti, ho voluto provare questa strada su cui intendo proseguire. Non è che mi aspetti molto in fatto di vendite o visibilità, ma sono curiosa e mi piace sperimentare. Inoltre penso che siamo vicini a una svolta decisiva per quel che riguarda i libri. Non so se in futuro continueranno a attirare e avere il peso che hanno adesso, cartacei o digitali che siano. Penso che forse spariranno in quanto assemblamento di pure e semplici parole. Ma non voglio cominciare un discorso in cui hanno detto la loro persone molto ma molto più qualificate di me, e anche molti che parlano (e scrivono) giusto perché hanno la lingua in bocca, o la penna in mano. A chi è interessato consiglio di frequentare questo blog dove se ne discute con competenza e acutezza. Io nell'ebook ci credo, e amo molto il mio ereader. In fondo è la realizzazione di un sogno che ho da sempre, quello della biblioteca portatile, dell'enciclopedia impalpabile. 
Due parole anche sul contenuto del romanzo. Si parla di due donne che si incontrano per caso e diventano amiche: una, Gloria, donna matura che coltiva un giardino fatato nella campagna piemontese, ha fatto una scelta esistenziale opposta a quella di Bea, giovane giornalista che va a intervistarla nel suo eremo. Anche le svolte che il destino riserva alle due donne sono diverse, e entrambe le affrontano come possono e come sanno, tra Goa e Torino. La scelta è tra il coraggio e la sicurezza, argomento trito ma (spero) ancora capace di suscitare interesse. Sarei felice di poter pensare che sono riuscita a coinvolgere qualcuno con le storie di Bea e Gloria. 

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