giovedì 25 febbraio 2010
Curiosità su Avatar
Ho visto, come altre valanghe di persone, Avatar di James Cameron e quando sono uscita mi è rimasta una curiosità. Premesso che mi ha incantata la qualità visiva di Pandora, il pianeta su cui si svolge la vicenda, e avrei potuto passare ore a passeggiare nelle sue foreste, tra le sue montagne volanti, sugli alberi, a osservare la fauna ecc, e che invece mi ha annoiata e stancata la lunghissima battaglia finale, mi sono chiesta: ma con tutto il dispiego di denaro e lavoro che c'è dietro a questo film che sicuramente lascerà un segno per la fantasia, la bellezza, l'incanto della scenografia, non potevano investire ancora qualche milione e inventarsi una sceneggiatura un po' più all'altezza? Personaggi più che scialbi da dimenticare immediatamente, una vicenda elementare e stravista, per non parlare del popolo di pandoriani che seguono tutte le più viete liturgie new-age, oltre a fare prove di iniziazione ovvie, pitturarsi il viso per combattere, fare smorfie ai nemici per spaventarli, urlare come gli indiani quando caricano il treno... Ma non c'era nessuno a dare una mano a Cameron? Ci fosse almeno un momento, una battuta da ricordare, un guizzo di immaginazione narrativa che lasci una traccia. Che peccato. Avrei già voglia di tornare a vederlo per perdermi in quella giungla magica, ma la noia della storia mi blocca. Forse la storia è volutamente sottotono rispetto all'impatto visivo per non disturbare le menti bambine che ormai la stragrande maggioranza dei registi americani attribuisce agli spettatori. Però, ripeto, che peccato.
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3 commenti:
Di sto Avatar ne ho sentite di cotte e di crude ed ancora non mi è venuta voglia di vederlo, ad essere onesta... Un pò sono scettica, un pò "i casi" mi lasciano dubbiosa...
Quel che è certo è che sicuramente questo film ha incassato e fatto mambassa ai botteghini e forse l'apice e l'attenzione è stata rivolta più sulla tecnologia che altro... Tuttavia non so se lo vedrò.
A parte che il 3D mi fa venire il voltastomaco nei primi momenti in cui indosso gli occhialini... 3 ore di film sono davvero tante!
Tre ore sono tante e certo il film è concepito per acchiappare quanto più pubblico e dollari può. Però io che sono rimasta un po' infantile, non rimpiango né i dieci euro né le tre ore che mi è costato Avatar perché il puro piacere dell'occhio e lo stupore suscitato dalla bellezza della scenografia mi hanno ampiamente ripagato. Ci fosse stata anche una storia, sarei stata del tutto soddisfatta.
Qui non si tratta di discutere sulla presunta o meno qualità della storia ma su cosa significa un film come questo. Avatar è importante perché fa da spartiacque tra due modi di fare cinema: quello tradizionale e quello aperto alle nuove tecnologie digitali. La tecnologia che sta dietro al 3D di Avatar è innovativa ed ha permesso di godere di una visione tridimensionale che fino ad ora era impensabile. Per le storie avvincenti e profonde c'è sempre tempo e se saranno (come mi auguro) delle esperienze sensorialmente "totalizzanti" dovremo dire grazie a James Cameron!
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