lunedì 25 febbraio 2013

Una Tartarughina in rete: DuDag, la casa editrice online di Lorenzo Baravalle



Lorenzo Baravalle è il fondatore della casa editrice online DuDag. La prima volta che ho visto questo giovanissimo editore, durante un happening letterario con Massimo Tallone, se ne stava in un angolo smanettando sul suo iPad, attentissimo a quello che veniva detto. Ne sono stata subito incuriosita, e ho deciso di sottoporgli qualche domanda.

Prima di tutto, e ovviamente, mi piacerebbe sapere come e quando è nata DuDag, e da che cosa ti è venuta l’idea di crearla. Questo è l’aspetto che mi interessa di più.
Risposta: DuDag è nata un giovedì pomeriggio all’Università. Stavo pensando che la musica ormai da anni conosce il digitale, i video hanno YouTube, ma per i libri non c’era ancora nulla che si rivolgesse solo e soltanto al formato elettronico. Mi sono messo a disegnare il logo, ho pensato a che politica avrebbe avuto il portale, e la risposta fin da subito è stata una: “Trasparenza”.
DuDag non vuole essere una casa editrice, ma un luogo dove autori e lettori si possono incontrare, parlare di scrittura, trama, intreccio e personaggi. Un luogo dove poter comprare un buon libro senza spendere un capitale, e dove l’autore è al centro.

Poi vorrei sapere da chi è costituita: ci sei solo tu o ci lavorano anche altri?
R. Al momento la Tartarughina, come viene chiamata su Twitter, si regge solo sulle mie spalle, anche se devo ammettere che un sacco di Amici si stanno appassionando al progetto e mi stanno dando una grossa mano. In primis i miei genitori, che mi hanno spinto da subito a trasformare l’idea in qualcosa di più, Federica, la mia fidanzata, che mi dà una mano nel contatto con gli autori, Stefano, il grafico che si occupa delle “campagne pubblicitarie” che accompagniamo ai libri più amati dai lettori e soprattutto il Comitato di Lettura, che per ovvi motivi di oggettività vorrei poter mantenere nell’anonimato.
Lascio per ultimo Massimo Tallone, perché per lui è un discorso a parte: non appena lo incontrai capii che era una penna fatta uomo, ama la parola in ogni forma e su ogni supporto. Grazie alle sue segnalazioni, sono arrivati molti bravissimi scrittori su DuDag.
Quindi sono solo, ma per modo di dire. Sono circondato da persone che vogliono molto bene a DuDag.

L’hai costruito tu il sito? Chi realizza i DuDy?
R. Per la costruzione vera e propria del sito, mi sono fatto aiutare da un ricercatore del Politecnico di Torino, e da un grafico di professione.
I DuDy, ovvero le due pagine, scaricabili gratuitamente e accompagnate a ogni scritto presente sul sito, sono prodotte dagli autori stessi: chi meglio di loro può spiegare l’essenza del proprio libro? Infatti non è un riassunto, ma il cuore pulsante del libro.
Questa è la dimostrazione di quello che dicevo prima: l’autore al centro. Con gli onori, ma anche con gli oneri. Nell’editoria attuale non bisogna aver paura di gettarsi nell’arena, e questo lo dico sia per gli scrittori, sia per i lettori, che non devono farsi spaventare dal mezzo digitale.

Come scegli gli autori di Dudag?
R. Grazie al Comitato di Lettura, o dietro la segnalazione di “un’autorità” in campo letterario. Il già citato Massimo Tallone, ma non dimentichiamoci che abbiamo pubblicato ben due finalisti del Premio Italo Calvino, la più importante competizione italiana per scrittori inediti. Un risultato incredibile e inaspettato per un “editore” digitale come DuDag.

Come giudichi l’esperienza finora? Hai avuto una buona risposta dai lettori e dagli autori?
R. L’esperienza è incredibile, sono cresciuto tantissimo in pochi mesi: DuDag è pur sempre una start up, con tutti i problemi e difficoltà che ha qualunque impresa all’inizio. Ma sono molto contento di aver intrapreso questa avventura.
La risposta è in continua crescita, la comunità di “DuDagers” si sta allargando giorno dopo giorno, ed è una cosa bellissima: io non voglio avere “clienti”, ma persone appassionate come noi alla lettura e alla cultura in generale, che abbiano la nostra stessa voglia anche di riderci sopra. La lettura è diventata “troppo seria”, forse è proprio questo il problema dell’allontanamento dal libro.
Gli autori sono incredibilmente felici ed entusiasti del mezzo internet: secondo me sono loro prima di tutti, ad aver capito le potenzialità della rete. “Uno dall’altra parte del mondo può comprare il mio libro anche se il mio editore non può distribuirlo nelle librerie.”

Hai in mente progetti futuri per la casa editrice? Come immagini che si svilupperà?
R. C’è qualcosa che bolle in pentola, con il web non si può mai stare fermi, ma bisogna continuamente innovarsi, anche per offrire cose nuove e utili agli utenti. In questo senso, ad esempio, stiamo cominciando a pensare all’applicazione per smartphone e tablet.

Di se stesso, Lorenzo Baravalle dice:
Ho 22 anni, mi sono laureato a settembre in Scienze della Comunicazione, e ho un gravissimo morbo chiamato “pallacanestro”. Cerco di avere una vita semplice, anche se alla fine sono io quello che se la complica maggiormente: non sono mai riuscito a stare fermo, cerco emozioni, sensazioni e profumi sempre nuovi. 

2 commenti:

Massimo Citi ha detto...

Grazie per l'interessante intervista. Un bacione!

consolata ha detto...

Ciao Max. Interessante è DuDag, non trovi? Una start up cui auguro un futuro pieno di soddisfazioni. A te smack e a presto!