martedì 2 marzo 2021

Una storia d'amore struggente, una di vendetta, e molto di più: Boris Vian, La schiuma dei giorni e Sputerò sulle vostre tombe

    Ho riletto dopo quasi mezzo secolo L'écume des jours di Boris Vian, di cui avevo un ricordo vago e limitato a qualche immagine che mi aveva colpito molto, come la ninfea nel cuore. Non ricordavo nulla neppure della sua breve vita, eppure ero certa che L'écume des jours mi aveva incantata. Rileggendolo, posso dire che mi ha lasciata stupefatta e piena di ammirazione. 
 
La vicenda è semplicissima e si svolge attorno a un gruppo di giovani e i loro amori, in particolare il protagonista Colin e la sua amata Chloé, Nicolas, Chick e Alise. Amore, ricchezza, generosità sono la loro vita fino a quando Chloé si ammala (appunto la ninfea nel cuore) e può essere curata solo circondandola di fiori, che costano molto cari e portano Colin alla rovina. La storia d'amore tra i due è struggente, totale, e altrettanto lo è il dolore di fronte alla morte di Chloé. Ma bisogna dire che questo è solo un aspetto del libro, che è strapieno di invenzioni indimenticabili, a cominciare dal pianococktail, che produce bevande quando lo si suona, o dalla passione distruttiva e rovinosa di Chick per il filosofo Jean Sol Partre (la cui fidanzata è la duchessa di Bovouar - e chi ha orecchie per intendere intenda) di cui colleziona opere e cimeli, dalle mille invenzioni lessicali alla casa che si restringe man mano che la malattia di Chloé avanza, alla genialità dei bizzarri impieghi cui è costretto Colin che dipingono una società paradossale, alienata e futurista con pochi tratti stupefacenti. La lingua è una creazione meravigliosa (e difficile, anche perché non sempre sono immediatamente evidenti le allusioni interne). Insomma un libro smilzo ma di una ricchezza infinita. Un inno all'amore giovanile e alle sue illusioni, all'amicizia, alla bellezza delle ragazze di cui sono sempre descritte le deliziose mises
 
Ora, io l'ho letto in francese e posso testimoniare che è difficile proprio per la sua ricchezza liguistica e immaginativa. Non riesco a farmi un'idea di come sia stato possibile tradurlo, sono sicura che chiunque l'ha fatto ha compiuto un'impresa immane e ammirevole, ma non sono in grado di dire altro. Ma nella lingua originale o tradotto, è un libro che chiunque abbia gusto e piacere per l'intelligenza e il coraggio, non tema la compenetrazione tra elementi fantastici e realtà, chiunque non cerchi nella lettura la facile rassicurazione del già visto e già letto, degli stereotipi, ma sia disposto a godere di ogni parola e di ogni immagine, non può e non deve perdere. Anni fa era molto noto ma direi che adesso il nome di Boris Vian è un po' dimenticato. 
 
In seguito ho letto J'irai cracher sur vos tombes, che non conoscevo. Qui la lingua, pur molto interessante nella scelta di una forma di "schermatura" allusiva che le permette di non essere mai troppo cruda neppure nelle scene più toste, è diciamo così "normale" nel senso che sicuramente non costringe gli eventuali traduttori a un tour de force spericolato come L'écume des jours. Anche la trama, pur nella sua spregiudicata creatività, rientra in una apparente verosimiglianza presentando un mondo che ha molti lati realistici. Anche qui la storia, che si svolge nel sud degli Stati Uniti, è semplice: Lee, un aitante giovanotto  nero, vuole vendicare la morte di un suo fratello minore, ucciso in quanto si era innamorato di una ragazza bianca. Per attuare i suoi piani decide di sedurre due ricche sorelle bianche, e poi ucciderle. Per condurre a termine il suo piano si introduce in un gruppo di giovani bianchi, dove si scopa tutte le femmine e fa amicizia con i maschi. Bisogna dire che si tratta di un meticcio, biondo e di pelle candida. 
 
La forza di questo romanzo sta, oltre che nella spietata e durissima vicenda, nella totale spregiudicatezza con cui Boris Vian usa gli stereotipi legati alla figura del "nero" (l'esuberanza sessuale, la religiosità - il fratello maggiore di Lee è pastore, la conferma delle paure sulla sua pericolosità sociale, e così via). Lee ha un compito mortale di vendetta, e il lettore non può che stare completamente dalla sua parte di vittima di pregiudizi razziali e violente ingiustizie. Nello stesso tempo è lui stesso violento, ingannatore e assassino.
Quando uscì nel 1946 ebbe molto successo e diede fama immediata al suo autore, che però aveva firmato con lo pseudonimo di Vernon Sullivan, un presunto autore americano di hard boiled tanto audaci da non potere essere pubblicati in patria, mentre L'écume des jours, uscito nel 1947 con il nome reale dell'autore sarà un fiasco. La storia di J'irai cracher sur vos tombes è complessa, fu accusato di pornografia e immoralità, messo all'indice e processato, ma in compenso ne furono fatte riduzioni teatrali e cinematografiche. Vale la pena di leggerla al link inserito sopra. 
 
La cosa che mi ha colpito moltissimo, più che la madornale violenza, che c'è ma non è niente di fronte a quella cui siamo ormai abituati, o alla pornografia che rifugge dall'uso di termini crudi e nell'insieme è estremamente elegante, è il fatto che oggi un libro come questo non sarebbe mai pubblicato perché non rientra assolutamente nei canoni del "politicamente corretto" del neobacchettonismo di oggi. Nessun editore sarebbe disposto a correre il rischio di essere bruciato sulla pubblica piazza perché le protagoniste femminili sono minorenni, ci sono scene che potrebbero essere interpretate come stupri accettati con riconoscenza, il protagonista usa il sesso come arma di potere e ci riesce benissimo e con gran piacere delle sue vittime, oltre all'uso degli stereotipi sessuali di cui ho già parlato.  
            
Insomma sono stata felice di avere rincontrato Boris Vian. Grande musicista, jazzista e cantante, va assolutamente ascoltato almeno nel suo capolavoro Le déserteur, una di quelle canzoni che mi fa torcere le budella come ne sento l'inizio, e secondo me merita davvero di essere riscoperto come autore di grandissimo interesse. La sua breve vita, e la sua morte, sono da leggere (vedere il link sul suo nome).
Ho già scaricato, e li rileggerò presto, L'arrachecoeur, L'automne à Pékin e L'herbe rouge, di cui ho ricordi molto vaghi ma di grande soddisfazione. 
 


 

Nessun commento: