Son fortunata che fino a oggi non ho sviluppato gravi allergie alimentari o di contatto, ma in compenso peggioro sempre per quel che riguarda le allergie linguistiche per cui ci sono cose che, anche a costo di trovarmi sola in mezzo a sessanta milioni di miei connazionali, non farò mai. Non farò mai shopping. Non farò mai sesso. Non farò mai rete impresa ambiente (men che mai futuro). Non mi spiaggerò. Non mi coccolerò né mi prenderò cura di me. Non sarò mai stracolma né ricolma (rarissimamente colma). Non dirò mai "assolutamente sì" né "grande xy!". Non userò mai transitivamente gli intransitivi. Non prenderò tutti i "mi" per un "a me", non dirò mai a me stupisce, a me colpisce, a me spaventa, a me deprime, a me sorprende (mi viene l'orticaria solo a scriverlo). Non dirò mai "madri, mogli, sorelle, figlie" quando voglio parlare di tutte le donne.
Un paio di esempi illustri che mi hanno fatto molto soffrire. Antonio Gnoli su Repubblica, in un articolo su Susanna Tamaro: ... A me, confesso, incuriosisce la sua prosa... Stessa fonte, Eugenio Scalfari nella sua settimanale predica il 16/10/2011: ... Ma a noi preoccupa soprattutto ciò che avviene a Roma. Ibidem, Giovanni Valentini il 22/1/2011 a proposito delle abitudini sessuali di Berlusconi: ... tutta questa vicenda è un'offesa alla donna, alla figura femminile e quindi a tutte le donne. [...] Madri, mogli, sorelle, fidanzate e compagne. Ne avrei molti altri ma non vedo il motivo di farmi del male.
Per cui continuerò a dire cazzate, attività in cui me la cavo niente male, evitando pericolose reazioni esantematiche. E sperando di non far venire l'orticaria a nessuno.
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