mercoledì 27 ottobre 2010

LAURA BOSIO, LE STAGIONI DELL'ACQUA

Che bel romanzo quello di Laura Bosio. Uscito nel 2007 da Longanesi, finalista al Premio Strega e al Premio Viareggio, è riedito da Tea nel 2009, quindi è facilissimo trovarlo. La storia: nel 2004, l'io narrante, una donna ancora giovane, reduce da un matrimonio finito, va a trovare Bianca, l'ex suocera novantaquattrenne che vive alla Torricella, la tenuta agricola di cui ancora si occupa, nel Vercellese. Una grande risaia. Nel volgere di una settimana la vita della protagonista cambia. Anche lei è originaria di Vercelli, ma se ne è allontanata presto, ora vive in Svizzera facendo traduzioni. Si intuisce che non è felice, ma nemmeno disperata. Ha necessità di una svolta e alla Torricella la trova, sia a livello esistenziale che sentimentale, proprio con l'aiuto di Bianca. Intorno all'anziana padrona si muovono personaggi memorabili, prima fra tutte Orientina, la suora "svestita" che ha scelto di vivere nella tenuta dove è diventata il catalizzatore di molte energie e affetti; Fondo l'ex nazista redento dalla rinuncia a tutto, compresa la propria identità; Filippo, il nipote che ama la terra e avrà un'importanza grande anche per la protagonista; Albino il vecchio fattore, Vittoria la cuoca, Remo, Felice la badante ecuadoriana, Dante il ritardato, e altri sullo sfondo. Un evento tragico, l'uccisione di un ragazzo cinese, ha portato scompiglio alla Torricella, e provocato la sparizione di Orientina e Fondo. Questo mistero si chiarirà alla fine, ma incombe per tutta la narrazione come una nuvola minacciosa che si specchia nella risaia. Che è la vera protagonista del romanzo. La storia del riso, delle sue origini e della sua coltivazione, dei pericoli che lo minacciano (io ho adorato la storia dei grillotalpa), delle tecniche attuali e di quelle sparite, il mondo scomparso delle mondine, la modernità che irrompe ma non distrugge. E la natura sconosciuta della risaia, la bellezza di quel "mondo d'acqua" per usare una terminologia che non piace alla protagonista, ma a Laura Bosio sì. Gli animali che ci vivono, tanti, molti di più di quanti noi che alle risaie ci passiamo vicino senza fermarci potremmo mai immaginare. I colori, le stagioni appunto, la magia di un mondo dove la fatica si deve necessariamente sposare con la sapienza e lo studio perché il riso è difficile da coltivare, delicato, necessita di cure esperte. Tutte queste notizie si legano in modo perfetto alla narrazione vera e propria facendo de Le stagioni dell'acqua una piccola enciclopedia della risaia, appassionante e amichevole. Perché questa è la caratteristica che più mi ha presa nella lettura: una scrittura accogliente, morbida, che fa venire voglia di avvolgersi nelle pagine e rimanervi a lungo, al sicuro, sognando il cielo che si rispecchia nell'acqua, nel "mondo capovolto" della risaia di cui Laura Bosio ci svela con gentilezza i misteri.

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