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martedì 25 giugno 2019

Anne Tyler, La danza dell'orologio

Così sorridente e amichevole, lo sguardo che ti mette subito a tuo agio, semplice ma perfetta, questa fotografia di Anne Tyler rispecchia benissimo il suo modo di scrivere. Anne Tyler è una di quelle scrittrici che ti fanno subito sentire a casa tua quando entri in un nuovo romanzo, tra amici o almeno cari conoscenti, anche in storie e ambienti con cui non hai niente da spartire. E forse La danza dell'orologio non è il suo romanzo che mi è piaciuto di più, forse la storia mi ha lasciata un po' indifferente, ma l'ho letto con molto piacere, in fretta, e senza cali di interesse. Merito di Anne Tyler e non della protagonista Willa Drake, donna simpatica ma, secondo me, portata a ripetere i suoi errori.

Donna esemplare, con un marito molto amato che ha il cattivo guusto di morire giovane, due figli lontani e pochissimo affettuosi, risposata con Peter, un ricco sicuro di sé e poco interessato agli altri, risponde con immediata disponibilità a una richiesta d'aiuto che le arriva da un luogo lontano, da parte di una sconosciuta, perché si prenda cura di una bambina che non ha mai visto, figlia di una ex fidanzata del figlio che non gliel'ha mai presentata... Una richiesta assurda a ben vedere, ma Willa risponde alla chiamata e accorre assieme a Peter piuttosto riluttante. Si trova a centinaia di chilomentri da casa sua, nel bel mezzo di un mondo che le è sconosciuto, con persone diversissime da quelle che è abituata a frequentare, in un quartiere strano per i suoi parametri. E di qui in poi non è che succeda molto, ma Anne Tyler è così brava a raccontarcelo che ci accomodiamo al suo fianco e la guardiamo in faccia mentre lei dice "lui ha detto, lei ha risposto" e noi vediamo tutto e ci piace, ci piace stare in mezzo ai personaggi, seguire le loro storie minime e prevedibili, e ci viene da dare delle pacche di incoraggiamento a Willa per farle capire che ha tutta la nostra approvazione qualunque scelta faccia.

Non è un romanzo "mozzafiato" (qualunque cosa voglia dire quest'espressione che aborrisco), ma ci porta dove vuole con il suo tono vivace ma tranquillo, rassicurante, e mi sento di consigliarlo a chiunque per questi caldi fuori norma in cui ci dibattiamo. Non è neanche un "romance", non abbiate paura. Non c'è neanche un morto ammazzato né un serial killer. E' solo un romanzo ben scritto da un'autrice che sa il suo mestiere, che parla di vite minime ma non irrilevanti, come la nostra o quella dei nostri vicini di casa. Ben venga Anne Tyler e la storia di Willa Drake.     

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