Be', queste le conoscete tutti. Sono Anne (n. 1820), Emily (1818) e Charlotte (1816) Brontë, ritratte dal fratello Branwell (1817), l'unico maschio della famiglia, alcolizzato e oppiomane. Anne, Emily e Branwell morirono tra il settembre del 1848 e il maggio 1849, le due ragazze di tubercolosi e Branwell probabilmente di delirium tremens. Charlotte sopravvisse fino al 1855 e morì di complicazioni dovute alla gravidanza, subito dopo il tardivo matrimonio con il coadiutore della parrocchia in cui il padre era parroco. In precedenza le due sorelle maggiori, Maria e Elizabeth erano morte di tubercolosi a nove e undici anni. Emily, non credo sia necessario ricordarlo ma mi fa piacere farlo, è l'autrice di Cime tempestose e Charlotte di Jane Eyre. Il ritratto è tutto cincischiato e scrostato perché la cognata di Charlotte l'aveva arrotolato e messo via, ed è stato ritrovato molti anni dopo la sua morte.
Questi due, un po' melensi e neanche tanto belli, sono Robert Browning e sua moglie Elizabeth Barret Browning, quella che, nei Sonetti dal portoghese, ha scritto If thou must love me, let it be for nought /
Except for love's sake only. Coppia anticonvenzionale perché lei aveva sei anni più di lui e era inferma, vissero a lungo in Italia, a Firenze, dove lei morì nel 1861.
Questo ritratto è piccolissimo, è facile non notarlo, ma rappresenta una delle scrittrici più note, più amate e più contemporanee di tutti i tempi: Jane Austen. E' un piccolo pastello fatto da sua sorella e forse è l'unico ritratto di Jane Austen fatto dal vero quando era in vita. Non vi offendo ricordando le sue opere, ma insomma almeno Mr Darcy lo devo nominare, che ci ha fatto sognare tutte (con la faccia di Colin Firth). A Jane Austen siamo in molti, moltissimi a dovere riconoscenza eterna per le belle ore trascorse sulle sue pagine.
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