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domenica 26 novembre 2017

Tre scrittori, un cane, molte galline e due conigli: Auden - Isherwood - Spencer, Il diario di Sintra

Wystam Auden, Christoper Isherwood, Stephen Spender
Comincio con una lista di aggettivi, cioè quello che fa più orrore a qualsiasi scrittore che si rispetti: simpatico, amichevole, divertente, istruttivo, pettegolo, interessante. E' tutto questo e molto di più Il diario di Sintra scritto a sei mani da Chistoper Isherwood, Wystan Auden e Stephen Spender, più qualche intervento di Tony Hindman nel breve periodo che intercorre tra il 12 dicembre 1935 e il 5 febbraio del 1936, cui si aggiungono brani di diari privati e lettere di Humphrey Spender, James Stern e altri. Isherwood e Spender, insieme ai loro giovani innamorati Heinz Neddermayer e Tony Hindman, giunsero a Sintra con la speranza di comprare una casa non troppo cara in cui stabilirsi a vivere insieme. Wystam Auden li raggiunse in visita e fu coinvolto nella scrittura del diario, anche se non lo era nel progetto di vita comune che naufragò per una serie di tensioni e incomprensioni legate soprattutto ai due giovani Tony e Heinz, ma forse anche perché Sintra non era quello che si aspettavano. I complessi rapporti tra i due scrittori e i loro amici sono ben spiegati e illustrati nell'ottimo paratesto del curatore originario, Matthew Spender, nipote di Stephen, che comprende un'introduzione e una sezione dedicata a brevi biografie di tutte le persone che compaiono nel testo, mentre la traduzione e la cura dell'edizione italiana sono di Luca Scarlini.

Spender e Isherwood venivano dall'esperienza di anni a Berlino, e tutti quanti avevano ben chiaro che stavano vivendo un momento storico molto cupo e preoccupante, Hitler e Mussolini dominavano la scena politica, la possibilità di una guerra si intuiva già, ma curiosamente Salazar non suscitava lo stesso rifiuto degli altri dittatori, e comunque la vita in Portogallo evidentemente sembrava ancora sicura e libera. Ma queste ombre restano negli angoli dell'incantevole paesaggio di Sintra. Ben illuminata invece è la scena in cui si muovono gli scrittori nella variegata e esilarante comunità degli espatriati inglesi di Sintra. La vita mondana è intensa, e i nostri scrittori, già piuttosto noti, vengono accolti e invitati nelle varie case, dove si raccoglie un'umanità osservata e narrata con divertimento e il distacco sufficiente a rilevarne  tratti caratteristici e stranezze. In realtà molte delle persone di cui si parla erano intellettuali e scrittori tanto quanto gli autori del diario, ma visti nelle ciance a tavola o su una tazza di tè assumono l'aspetto di una gradevole banda di originali. Quella che domina è una passione per l'occulto e lo spiritismo. Ottime signore anziane raccontano particolari scabrosi delle loro vite precedenti, gli inviti per le sedute spiritiche fioccano, e i nuovi arrivati non si sottraggono. Registrano conversazioni e tic, dipingendo un quadro vivacissimo della vita a Sintra.

Accanto allo scambio di visite si svolgono altre attività, in particolare gite al Casinò di Estoril, dove
la passione per il gioco e per l'azzardo travolge alternativamente tutti i protagonisti. Poi c'è la popolazione locale, non solo i borghesi incontrati nei salotti, ma soprattutto le cameriere e le cuoche, il giardiniere, gli artigiani con cui è indispensabile interagire. Il cibo, i prezzi. E gli animali: il vorace cagnolino Teddy, le galline che muoiono a dozzine, i conigli che si riproducono secondo le aspettative, di cui si deve occupare Heinz che costruisce per loro sontuose cucce e casette. E i castelli, i panorami, le spiagge, Lisbona, tutto quello che nei brevi brani dei molti autori balza fuori dalle pagine con la forza della presa diretta. Il risultato, l'ho già detto, è irresistibile.

Io confesso che ho avuto una passioncella per Christopher Isherwood e l'ho letto con grande piacere, sia nelle sue opere giovanili che in quelle del periodo californiano. E' un autore che mi piace e questo sicuramente ha influito sul fatto che quando ho trovato il volume su una bancarella l'ho immediatamente comprato (senza grande sforzo, perché costava 1 euro - e non è vecchio, è uscito nel 2014). Inoltre ho di Sintra ricordi molto gradevoli di un posto davvero bello (tra i molti che vi hanno trascorso del tempo c'è anche H. C. Andersen). Ma secondo me risulta divertente anche per chi non ha mai letto niente dei tre autori, quello che lo rende così piacevole è la ricostruzione di un mondo, della vita di un gruppo di expat, certo svagati ma non abbastanza da non vedere quello che succedeva nel resto d'Europa.             

La traduzione è disinvolta a dir poco, spesso frettolosa. Avendolo letto nella versione cartacea sono stata colpita dai fastidiosi difetti nell'impaginazione (doppi spazi vistosi, cambiamenti di spaziatura tra i caratteri). Nell'insieme si sente molto la mancanza di un buon editing, il che dispiace perché il testo merita moltissimo e di questi tempi in cui il libro boccheggia e arranca, sarebbe doveroso curare de minimis.

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