Paolo S. Cavazza, Consolata Lanza, Davide Zampatori, Valeria Barbera, Maurizio Cometto, Silvia Treves, Massimo Citi, Massimo Soumaré, Vincent Spasaro, alla presentazione di ALIA Evo 2.0 al Mufant di Torino, il 16 aprile 2016 |
Eugenio Saguatti |
Con Vincent Spasaro e il suo Navigatori delle lunghe distanze siamo nella più pura e seducente space opera. Un archeologo ambizioso e il suo pilota trovano nello spazio un'astronave abbandonata che potrebbe essere la scoperta del secolo: è la meglio conservata tra le novantaquattro Sante finora rinvenute, navi che da milioni di anni si spostano nel buio e nel silenzio, cariche di segreti, intangibili, "rovine immortali", "templi dello spazio". È giunto il momento in cui si potrà finalmente risolvere in maniera definitiva il mistero di chi le ha costruite e quale è la loro funzione nel cosmo.
Danilo Arona |
Nelle poche pagine del perfetto racconto di Maurizio Cometto, L'urlo, c'è un'intera cosmogonia. Può sembrare facile farsi Dio: è quello che pensa l'anonimo impiegato sull'orlo della cassa integrazione che con un urlo crea un mondo e è sicuro di poterlo dominare semplicemente toccandolo con un dito. Ma basta cambiare la prospettiva da cui si osserva per capire che le cose sono sempre più complesse di quello che appare.
Massimo Citi ci regala con Una nuova vita un nuovo appassionante tassello del Ciclo dei Mondi della Corrente, tra ironia, curiosità scientifica e immaginazione sfrenata. Un vettore intrasistema in missione esplorativa si schianta su un pianeta e le uniche a sopravvivere sono una xenobiologa e un'antropologa, coadiuvate da un'IA con le sembianze di Cary Grant. Anche con scorte di ossigeno limitate e la prospettiva di una morte vicinissima, sono pronte a continuare la missione fino alla scoperta di un'immane tragedia di migliaia di anni prima.
Le voci del risveglio di Fabio Lastrucci ci dicono che infinita è la capacità di distruzione dell'uomo, e
anche quella di combattere per la sopravvivenza, anche a costo di scegliere la morte. In questo racconto l'apocalisse è rappresentata dagli zombi, che instancabilmente cercano di uscire dal buio, ciechi e ottusi nei loro sforzi ripetuti. E per il Ragazzo senza nome, forse l'ultimo sopravvissuto, rimane un'unica scelta.
Mizuho è un violinista affermato, che viaggia per il mondo suonando il suo prezioso Amati. Ma nella sua vita c'è un incubo terribile, un fiume, una donna, la Danse Macabre di Saint Saens, uno scheletro che balla... Tra Giappone e Italia il complesso e affascinante racconto di Chiara Negrini Danse macabre ci trascina tra sensi di colpa e rimorsi, nell'incubo della perdita della realtà e nella sua faticosa riconquista quando riusciamo a riconoscere il nucleo del nostro dolore.
Il racconto di Davide Zampatori, La voce venuta da lontano, ci porta in un mondo inquinato da radiazioni mortali dopo una catastrofe nucleare. L'esploratrice Sonia parte da Uralia, che crede di essere la più grande città conosciuta, alla ricerca del passaggio a sudovest. Il suo cammino la porterà molto più lontano, oltre la Porta delle Nuvole, tra le montagne del Giardino Innevato, dove giungerà al cuore del mistero degli Antichi in un tuffo nel passato che forse le permetterà di trovare la via per salvare Uralia.
Vittorio Catani |
E ecco Fifone! di Valeria Barbera a.k.a. Recenso. Marco a dodici anni si sente grande, e passare Halloween facendo il giro del quartiere con il cuginetto di sette anni travestito da Kermit non è proprio la sua maggiore aspirazione. Oltre tutto il ragazzino è un fifone che ha paura di suonare a qualsiasi porta... Marco non può accettare di tornare a casa senza neanche un dolcetto, perciò prende lui in mano l'iniziativa. E le sorprese non mancano.
Difficile immaginare un ambiente più rigorosamente scientifico, più attento ai particolari tecnologici, più verosimile e plausibile di quello creato da Paolo S. Cavazza, di cui Interferenze è un capitolo. Anche i personaggi che ruotano intorno ai gemelli Jacqueline e Walter Rossi-Smith hanno un grado di complessità e credibilità psicologica davvero straordinario. Eppure, nel mondo razionale della base lunare gestita da russi e americani in feconda concordia, succede qualcosa che va contro la ragione e l'esperienza dei navigati austronauti chiamati a risolvere l'enigma.
Francesco Troccoli |
Marconi vs Tesla di Mario Giorgi è un divertissement magistrale e sostanzioso: in diretta da Villa Griffone, Pontecchio, davanti a una Speaker del tutto all'altezza, i due si esibiscono in una conversazione impossibile, apparentemente assurda ma decisamente esilarante e stimolante, in uno scintillio di paradossi e cortocircuiti, accostamenti vertiginosi e affermazioni madornali. Uno scontro tra titani che non hanno paura di abbassarsi all'insulto, e che si conclude in modo sorprendente.
Fulvio Gatti con Silvia Treves e Massimo Citi |
Fervori mistici, business e allegre comari di Massimo Soumaré è un racconto di grandissima inventiva, dinamico e "femminista" (ma non buonista!) perché la sua potente eroina Wilfreda ginoide, massacratrice nata e le sue amiche Blondy e Orchidea sono irresistibili, giustamente senza scrupoli, capacissime di fare a botte, ingannare, aggredire ma anche molto attraenti e pronte a solidarizzare con la giusta dose di circospezione. Così riescono a sgominare laidi pedofili pazzi per le piante e bande di spacciatori, in un crescendo di violenza paradossale e sorprese assai godibili.
Il futuro ipotizzato da Silvia Treves in Un sole troppo lontano (parte, insieme a Isola di Passaggio, del ciclo dei Nuovi Mondi), è fortemente influenzato dallo sviluppo della biologia, della genetica, della biochimica. Nella Cupola di Marte convivono esseri estremamente diversificati, e i nomi con cui vengono definiti - i rochi, gli oscuri, i semplici, le mummie, i rapidi - sono etichette del tutto insufficienti a descriverne capacità e caratteristiche. L'audace Progetto cui collaborano è l'esplorazione dell'oceano sotterraneo di Titania, la luna di Urano, alla ricerca di possibili forme di vita. Complesso e articolatissimo, con una folla di personaggi, è un vero romanzo breve.
Quindi, almeno diciassette buone ragioni per correre a leggere ALIA Evo 2.0.
A parte un racconto che ho lasciato dopo poche pagine, probabilmente per mia impreparazione al "genere" affrontato, ho trovato la qualità della nuova antologia ALIA Evo 2.0 molto alta (come sempre, in verità). E' stata un'esperienza piacevolissima, anche faticosa in certi casi (sempre per la mia non-abitudine alla frequentazione di certi "generi"), e sempre soddisfacente, sia per la qualità della scrittura che per la bellezza dei racconti/romanzi brevi.
RispondiEliminaComplimenti, ma davvero, davvero sinceri, a tutte le autrici e gli autori!
...e io son già qui che aspetto il prossimo, neh! :)
Grazie anche da parte dei diciassette autori e autrici! Naturale che in un'antologia non tutti i racconti incontrino i gusti di "quel" lettore specifico, d'altra parte io trovo che è proprio il bello delle antologie, che io per altro adoro come ripeto tutti i momenti, che mettono insieme argomenti e scritture diversissime, in cui si può sguazzare con piacere o con schifo, ma intanto siamo stati a contatto appunto con le diversità. Che sono sempre importanti. Grazie comunque di averci letto con attenzione e fatica (che vale moltissimo). Io sono molto onorata di far parte del gruppo di ALIA Evo 2.0, e spero di continuare (se non mi cacciano stufi dei miei fantasmi ellenici...).
RispondiEliminaGrazie a te e Orlando, tanto per cominciare. Aggiungo soltanto un commento squisitamente personale, da autore e non da curatore: si sente la tua abilità di lettrice e recensora nelle poche righe che mi hai dedicato. Signore: un angolo del mio cervello per un secondo ha pensato: «Non dev'essere male questo racconto, devo leggerlo». Non ridere. In ogni caso non preoccuparti, senza di te ALIA Evo 3.0 non parte.
RispondiEliminaSono stragratificata di averti convinto a leggerti, Max!
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