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sabato 1 novembre 2014

Quando un autore ti acchiappa, ti diverte e ti lascia più contento: David Sedaris, Esploriamo il diabete con i gufi, Me parlare bello un giorno

Se c'è uno che riesce a divertirmi a prescindere, quello è David Sedaris. Mi diverte, mi è simpatico, lo ammiro come uno dei migliori affabulatori–narratori di oggi, è uno dei pochissimi (con George Saunders e Julie Otsuka per esempio) scrittori statunitensi che mi piacciono. Lo trovo interessante e molto, molto spiritoso. In un cupo pomeriggio autunnale come questo mi sento di consigliarlo come antidoto infallibile contro la depressione. Esploriamo il diabete con i gufi è una raccolta un po' eterogenea di brevi saggi, divagazioni, riflessioni, alcuni dei quali mi sono sembrati meno brillanti del solito, ma probabilmente non volevano esserlo data la loro natura di articoli giornalistici. Sono sempre intelligenti e sanno sorprendere  con osservazioni acute e spiazzanti. Come sempre Sedaris parla del mondo partendo da sé, dalla sua famiglia che ormai conosco come parenti stretti, dal compagno Hugh, dilatandone tic e bizzarrie, esagerando disgrazie, rendendo epiche piccole vicende quotidiane senza mai cadere nel narcisismo né nel banale. E siccome è sempre in giro per il mondo e in particolare ha vissuto a lungo in Francia e poi a Londra, le sue stralunate cronache europee, giapponesi o cinesi sono esilaranti. Sia che parli della cucina cinese (che aborrisce) che della presunzione francese a proposito del razzismo degli americani al momento dell'elezione di Obama, o dell'educazione dei bambini, o della spazzatura nella campagna inglese, il suo sguardo lucido e capace di cogliere sempre il dettaglio assurdo e restituirlo con parole precise e concise mi dà un piacere continuo.
David Sedaris è gay e liberal, quello che pensa mi piace sempre, e mi è piaciuta tantissimo questa sua risposta a un intervistatore che gli chiedeva che cosa ne pensasse del matrimonio tra gay:  
Che il matrimonio omosessuale debba essere consentito, ma che nessun omosessuale debba sposarsi. Ma veramente vogliamo un’istituzione come il matrimonio? È una battaglia su una questione ideale, ma in realtà nessuno lo vuole, come nessuno vuole andare a un matrimonio. Anche il più accanito degli omofobi deve riconoscere che i gay non costringono gli amici a intervenire ai loro matrimoni con uguale ostinazione. E siccome detesto i matrimoni, mi trovo d'accordo con lui al duecento per cento.
Se non avete mai letto niente di suo cercate Me parlare bello un giorno o Diario di un fumatore o Mi raccomando, tutti vestiti bene o Quando siete investiti dalle fiamme. Vi innamorete delle sue incredibili sorelle e riderete senza limiti alle sue avventure in un campo di nudisti, non importa, non ve ne pentirete e continuerete a leggerlo. Consiglio Davis Sedaris a tutti, caldamente, a meno che proprio non siate privi dei senso dell'umorismo e non vi importi niente del mondo che vi circonda. 

David Sedaris, Me parlare bello un giorno

Che cosa può fare un bambino di quinta elementare affetto da problemi di pronuncia se una logopedista non tanto sveglia lo sequestra una volta la settimana per guarirlo dalla lisca? Se da lui ci si aspetta che si appassioni allo sport, quando il suo vero piacere consiste nel cuocere biscotti e guardare soap opera? Resistere, ovviamente, cercando di non dare all’aguzzina la soddisfazione di coglierlo in fallo. Comincia così questa divertentissima raccolta di racconti, quasi un’autobiografia in pillole, di David Sedaris, nato nel 1956 a Johnson City (New York) da una famiglia di origine greca. Nella prima parte, nettamente più efficace, David Sedaris parla dell’infanzia, della famiglia, delle sorelle, della madre e soprattutto del padre, della sua gioventù schizzata di consumatore di speed, dei tentativi in campo artistico e come insegnante di scrittura creativa, dei mille mestieri praticati per smazzarsi la vita. La seconda parte corrisponde a una fase più tranquilla, in cui l’autore e il suo fidanzato Hugh si trasferiscono in Francia dove vivono gli inconvenienti degli americani all’estero, prima fra tutti la necessità di appropriarsi della lingua, cui si riferisce il geniale titolo. David Sedaris è un narratore esperto, abilissimo a divertire il lettore con una scrittura ironica e autoironica,  spiazzante e molto intelligente. Non fa ridere alle spalle dei più deboli, non fa vergognare del piacere, davvero genuino, che si prova leggendolo. Il suo non è il libro di un comico ma di uno scrittore che presta il proprio occhio acuto e spietato al lettore per fargli scoprire prospettive insolite, esilaranti, di interpretazione del mondo.   
   

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