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sabato 5 aprile 2014
Uno scrittore libero: Khushwant Singh
Va be', è successo il 20 marzo ma io me ne sono accorta solo oggi. Sono ignorante e me ne pento. Comunque, rimane il fatto che è morto Khushwant Singh , all'età di 99 anni e dopo una vita fertile e combattiva. Sihk di nascita ma pronto a schierarsi contro la campagna terroristica scatenata dai suoi correligionari (che culminò con l'uccisione di Indira Gandhi per mano di una sua guardia sikh, e le sanguinose rappresaglie contro la comunità sikh ritornano nelle sue opere, ad esempio Delhi), fieramente laico, nemico dei fondamentalismi di ogni tipo, del tutto libero dagli stereotipi sulla sua patria d'origine, innamorato di Delhi (e ce ne vuole!), divertente, spiritoso e sboccato, cinico e lontano da qualsiasi sentimentalismo, famosissimo in patria, prolifico autore tra l'altro di una monumentale storia del Sikhismo, avvocato, giornalista, parlamentare, fu un personaggio davvero unico nel panorama indiano. in italiano si può trovare ancora su Amazon Quel treno per il Pakistan (sulla sanguinosa partition, la separazione tra India e Pakistan), La compagnia delle donne e Delhi, uno dei libri più sorprendenti che abbia letto. Certo è maschilista, certo non è raffinato, ma la sua robustezza è un grato diversivo dalle varie maghe delle spezie e dai negozi di sari, dall'India caricaturale della borghesia british style e dei misticismi a buon mercato. Vivamente consigliato agli amanti dell'India, dei paradossi e della libertà, oltre che dei bei libri (sporcaccioni).
Mi hai fatto venire voglia di leggerlo! Ciao.
RispondiEliminaCiao Massimo! Io penso che ti piacerà. E' uno scrittore molto muscolare, e schietto. Se lo trovi, forse come primo impatto il meglio è Quel treno per il Pakistan.
RispondiEliminaLa mia ignoranza è suprema (ahimé) e non conosco quest'autore, ma lo stimolo che hai dato è forte e cercherò sicuramente "Quel treno per il Pakistan"!
RispondiEliminaBe', è certo un tipo interessante. Ma se ti interssa leggere cose sull'India che non siano i soliti esotismi all'acqua di rose ti consiglio R. Raj Rao (The boyfriend e Autobiografia di un indiano ignoto) e Jeet Tahyl (Narcopolis, sulla struggente Bombay delle fumerie d'oppio), tanto per non citarmi entrambi recensiti su queste pagie.
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