Diciannove storie di vampiri per diciannove
scrittrici italiane. Ghiottissimo boccone per una come me, interessata alla
scrittura delle donne e con una perversione dichiarata, la passione per le
antologie. E infatti la lettura di questo libro non mi ha certo delusa, anzi,
ne sono uscita molto lieta dopo essermi saziata di sangue, canini, tenebre e misteri,
perché le autrici, esperte e fantasiose, hanno evitato il pericolo della
ripetitività. Un’antologia sui vampiri rischia un po’ lo stesso limite del
romanzo pornografico: gira fin che vuoi, inventa tutte le variazioni possibili,
ma alla fine si tratta sempre della stessa storia. Nei romanzi porno quella che
conosciamo benissimo tutti, tra vampiri il morso e il succhiamento del sangue
della vittima. Naturalmente conta come ci si arriva, per saperlo leggetevi le
diciannove affascinanti vie escogitate dalle autrici. Tra cui l’incauta
esibizione di coraggio di un impiegato (Il
regionale n.20378 delle 20,48 di Adriana Comaschi), la ricerca di
distrazioni di una fidanzata annoiata (Goodbye
to romance di Aislinn) o le inquietudini di un’infanzia infelice (Lei, di Stefania Auci), l’iniziazione
con sorpresa finale (Finché il sole non
ci separi di Annarita Guarnieri), l’incontro tra una saggezza secolare e la
baldanza giovanile (Sortilegio di
Egle Rizzo), il fascino di un’antica leggenda del deserto (La signora della notte di Francesca Angelinelli) e infine la
sorpresa di un “racconto in dialetto viadanese, veronese e piacentino ‘arioso’,
con traduzione italiana a fondo”, tanto esilarante quanto inquietante nell’inserire
l’elemento vampiresco in un teatrino paesano e bucolico (Pedar, al Vampir d'la Basa di Chiara Negrini). Oltre, naturalmente, a
tutte le altre che non ho nominato. Insomma, un libro consigliato a chi i
vampiri li ama e li conosce, e anche a chi, come me che sono tradizionalista e
preferisco i fantasmi, è incuriosito dal loro successo e ne vuole sapere di più
leggendo racconti belli e significativi.
Grazie per la bellisma recensione :-).
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