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martedì 16 marzo 2010

Uffa 'ste emozioni

Siccome sono stizzosa mi altero facilmente per cose che in fondo non dovrebbero riguardarmi. Come la faccenda delle emozioni. Ho una grande diffidenza verso le suddette: la mia idea è che ce ne dovremmo difendere cercando di usare soprattutto il cervello che già fa tanta fatica a funzionare, figuriamoci se le interferenze emotive ce le andiamo a cercare. Per esempio, ho letto su la Repubblica il resoconto della manifestazione dell'11 marzo contro il governo Berlusconi. C'era questo e c'era quello, scrive il giornalista, hanno detto questo e quello, ma chi ha emozionato è la Bonino. Alt. A parte il fatto che io non ho un feeling particolare con la Bonino, ma questo non c'entra. Perché dovrebbe emozionarmi dal palco? Non siamo tutti lì per ribadire che vogliamo liberarci di uno che proprio dell'eliminazione della testa ha fatto un'arma di dominio e di controllo? Uno che parla alla pancia, che cerca di suscitare le emozioni più elementari, basse, meccaniche che ci siano? Che ha appena pubblicato un libro (di politica, mica fiction per ragazzine) intitolato L'amore vince sempre sull'odio e sull'invidia? (cito a memoria, magari non è precisissimo ma mi rifiuto di andare a controllare). Io penso che se non ci si adeguasse tanto alla moda culturale (???) attuale che vuole che tutto ci emozioni, un piatto di seppie allo zenzero come gli asparagi biologici, un vestito demenziale che mai scenderà dalla passerella perché le donne normali non sono mica sceme, e altre infinite merci che devono farci spendere ma vogliono raggiungere il portafogli passando attraverso il cuore, se ci si sforzasse di usare il cervello, staremmo tutti meglio e forse saremmo un passo, un passettino, un frisinin più indietro rispetto al mare di merda in cui ci stiamo dibattendo. Faccio un altro esempio, più frivolo. Prendiamo un film di Muccino, ma anche una media fiction televisiva italiana, uno dei cento film italiani tutti uguali che si dimenticano nel momento stesso in cui esci dal cinema, che parlino di genitori, figli, ex, cose belle o brutte, ecc ecc. Cose della vita: l'uomo tradisce, la donna lo scopre. Che fa? Urla. Urla e urla per mezz'ore, spacca tutto, lo picchia, ma soprattutto urla. Risultato, lui se ne va, e vorrei vedere. A me viene da pensare che le donne italiane siano tutte isteriche, fragili di nervi, e soprattutto molto rumorose, ma no, vivono le loro emozioni. Non è che voglio dire che davanti al tradimento si debba abbozzare o fare le signore per forza, ma sembra che se una non urla non è una vera donna, ha qualcosa che non va, è meglio che cerchi aiuto dallo psicologo che le insegnerà a tirare fuori le emozioni così la prima volta che il moroso ha una nuova sbandata si sarà temprata l'ugola e potrà fare la sua regolare scenata. A me non piace vedere sullo schermo le donne ridotte a macchiette partenopee, a furie scatenate. Sono sbagliata? Devo cercare aiuto? Anche io ho le mie emozioni, per fortuna, non voglio mica dire che l'emozione è da bandire, ma controllarla, non mettere proprio da parte il cervello nell'affrontare la vita, è così sbagliato? Io per esempio non posso sentire l'Internazionale senza che mi venga un nodo allo stomaco, un singhiozzo di quelli irrefrenabili. Lo so, sono preparata, è una reazione del tutto irrazionale e istintiva. Mi suscita un senso di appartenenza, riconoscimento, condivisione a prescindere. Però non mi metto a piangere, non vado all'assalto di Palazzo Chigi, non intraprendo una lunga marcia, neanche salgo sulla Mole a sventolare bandiere. So che è un momento emotivo, ne godo e poi cerco di passare oltre. Be', so che questo esempio è un po' balengo, ma non ho voglia di entrare nel personale.
E' che mi infastidisce trovare questo uso dell'emozione come se fosse sempre una cosa positiva, anche qui a prescindere. Mi irrita quasi quanto quelli che usano gli intransitivi come transitivi, quelli che scrivono a me convince, o fare sesso. Non potrei vivere senza leggere i giornali ma sono dei trabocchetti terribili che mi suscitano "emozioni negative", se così posso definire l'irritazione per sentirmi normale.
E sono molto riconoscente a Mercedes Bresso perché si guarda bene dall'emozionarmi. Per questo ho intenzione di sostenerla votando Eleonora Artesio, altra che usa il cervello prima della pancia.

3 commenti:

  1. Ciao Conso.
    Le emozioni, senza passato e senza futuro, sono l'ultima risorsa per il demente ormai sfiancato e assediato dai seguaci/sostenitori/traditori pronti a sostituirlo appena possibile. Sono del tutto d'accordo con te. Basta emozioni in campo politico. Si tratta di giudicare a mente fredda e disprezzare senza concedersi nessuna emozione. Il demente ha reso questo paese una fogna, per uscirne servono ragione e determinazione.

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  2. Bastasse a rispedirlo nelle sue ville e palazzi a rotolare nel lettone di Putin. Comunque, sarebbe un inizio.

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  3. Grazie, Consolata, ti bacerei! Ma con ritegno e dopo aver ben riflettuto, e non sto scherzando. Sospetto che lo sfoggio gratuito di emozioni, strillato e rivendicato come unico MODO possibile per dar voce a se stessi, celi soltanto la pigrizia di documentarsi e di pensare. Mette più in gioco esporre un giudizio articolato che fare una piazzata, ma questa è un'epoca dove tutti si esibiscono e pochissimi vogliono essere coinvolti.
    Sì, il demente si è costruito il consenso, oltre che sulla gratificazione economica degli accoliti e di chi gli può servire, sui borgorigmi emotivi(e sulla ignoranza) di troppi italiani. Ma chi ce la mette la lucidità e la determinazione? il PD?
    Comunque grazie per avermi dato anche una ragione "emotiva" per votare Bresso. La voto guidata dalla testa, ma poterne apprezzare una certa sobrietà è un conforto.

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