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martedì 9 febbraio 2010

Vittorio Catani, Il quinto principio, Urania

Altra lettura fantascientifica di grande soddisfazione, il corposo romanzo di Vittorio Catani è ambientato in un futuro non così remoto, il 2043, ma ormai del tutto cambiato rispetto all'oggi. Disgregati e irrilevanti gli stati nazionali, il mondo è governato da una ristretta élite di finanzieri e potenti occulti, e su undici miliardi di abitanti una novantina di milioni vive in un beato isolamento tra "feste" sinistre e futilità varie. Il resto della popolazione, be', se la sfanga come può, ma una bella fetta finisce veramente male. La vera novità è la PEM, protesi tecnologica che potenzia il cervello fornendogli informazioni illimitate e connettendolo con chiunque e ovunque, ma può anche essere usata come cavallo di Troia per distruggere chi non si omologa e fa resistenza. I protagonisti del romanzo, corale e polifonico, sono proprio irriducibili cercatori di verità, persone che per i motivi più svariati (scienziati fuggitivi, ricercatori licenziati messi in mezzo da ex fidanzate, sperimentatori di nuove strade e nostalgici della rivoluzione, anche un capitalista pescecane diventato a sua volta vittima) scoprono un piccolo bandolo di inesplicabile e lo inseguono cocciutamente. Il fatto è che qualcosa sta succedendo, qualcosa che non si può spiegare nemmeno con la scienza: gli Eventi Eccezionali, in cui pare che la natura si ribelli e si faccia travolgere da ventate di follia. Qualcuno li spiega con il Quinto Principio, ma qualunque sia la causa provocano miliardi di morti. E anche se il mondo è diventato piccolissimo, forse non basta più e l'ultimo rifugio è il Mondo B... La conclusione è insieme spiazzante e ironicamente priva di speranza. Ovvio che come nei migliori romanzi di fantascienza de te fabula narratur, e questo mondo prossimo e irriconoscibile è il logico sviluppo di tutti i guai e le storture del nostro attuale orribile mondo. Ma io, come lettrice non esperta, ho apprezzato soprattutto (a parte la perizia della costruzione, fastosa e complessa per varietà di vicende e numero di personaggi), il lussureggiante sviluppo di storie e spunti, sufficienti per un ciclo di romanzi, e la generosità dell'immaginazione. Nelle pagine di Vittorio Catani si incontrano femmine madornali e orgasmi che coinvolgono centinaia di persone, cannibalismo e colonie su Marte, giudici vanitosi, centenarie cinesi, pinguini dell'Antartide, Trasmutatori quantici e neoschiavismo. Parecchio sesso, molto maschile. Tutto questo si amalgama in 537 pagine di vicende appassionanti e molto scorrevoli. Una bella medaglia sul già ricco medagliere dell'autore.

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