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sabato 22 marzo 2008

LIBRI CHE FANNO BENE

Ho appena finito di leggere Adele né brutta né bella di Maristella Lippolis, Piemme 2008. Mi ha fatto bene prima di tutto perché è scritto con grazia e freschezza, e affronta argomenti anche pesanti come il razzismo e lo stupro in modo sempre lieve. Poi mi ha fatto bene perché mi ha fatto ricordare tematiche che oggi sono un po' messe da parte e che toccano la dignità della donna, la sua capacità di uscire dalle situazioni che la umiliano senza fare troppi danni, senza infliggere ferite incurabili, anzi, usando l'arma della beffa, dell'ironia che insegna con uno sberleffo. E alla fine suggerisce a mezza voce verità oggi quasi eretiche, che si può stare benissimo da sole, che realizzarsi è più importante che rimanere nei solchi tracciati, che le donne possono, sanno stare insieme anche senza stucchevole autoironia né competizione. Le vicende di Adele, moglie quarantenne un po' grigia e un po' infelice, di Irina, ragazzona russa dal passato avventuroso e dal presente opaco, di Clelia, cuoca saggia e amica di molte risorse, sono narrate da una voce sorniona che ci conduce per mano alla conclusione divertente e rasserenante. Un romanzo profondamente femminile sia nella scrittura che nella storia, che ha molto da insegnare anche ai lettori maschi ma piacerà soprattutto alle signore, le farà sognare di essere con Adele e Irina nella cucina del ristorante di Clelia a fare colazione con una tazzina di crema pasticcera e due biscotti.

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