venerdì 5 gennaio 2018

Amate l'India? Leggete in inglese? Vi piacciono i racconti? Allora questo è il libro che fa per voi: Our Favourite Indian Stories, a cura di Kushwant Singh e Neelam Kumar

Our Favourite Indian Stories posso consigliarlo solo a chi legge in inglese, perché purtroppo questa succulenta antologia, uscita in origine nel 2002, non è stata tradotta in italiano. Si tratta di quaranta racconti rappresentativi di diciassette lingue regionali indiane (più l'inglese), tradotti in inglese nel lodevolissimo intento di far conoscere le relative letterature, vivacissime ma ovviamente penalizzate dal fatto che comunque a essere diffuse sono sempre le opere scritte direttamente in inglese.

Gli argomenti sono svariati e interessanti, e c'è una notevole prevalenza di figure femminili, quasi sempre ritratte in un momento di transizione tra tradizione e modernità o nei loro ruoli canonici, tra i quali quello di madre giganteggia. Ovviamente i problemi variano da regione a regione, e in quelle più tormentate e marginali affiorano storie di orrori e crudeltà, mentre nelle grandi città la vincono i rapporti interpersonali.

Non entro nel merito dei vari racconti né dei vari autori; un paratesto accurato spiega il lavoro fatto dai due curatori e fornisce le biografie dei quaranta autori. Non posso però fare a meno di citare il delizioso contributo di Kushwant Singh, The portrait of a lady, un irresistibile ritratto di sua nonna.
Neelam Kumar con Kushwant Singh
Ovviamente questo è un libro assolutamente prezioso per chi ama l'India e vuole capire meglio le differenze culturali di questo immenso paese che spazia dall'Himalaya a Capo Comorin, da Goa (da cui arriva Hippie girl, il curioso resoconto dell'incontro tra un indiano tradizionale e una hippie francese di nome Cinderella) all'Assam. Lo consiglio senza limitazioni. I racconti sono belli, molto diversi, e ovviamente ogni lettore sarà toccato da quelli che rispondono meglio ai suoi gusti e alle sue aspettative. Ma nessuno sarà deluso.

Due parole vanno spese invece per i curatori. Kushwant Singh (1915-2014) è un monumento nazionale, scrittore, giornalista, avvocato e uomo politico che ha accompagnato la vita del suo paese per un secolo. La sua opera più importante, Quel treno per il Pakistan, parla della mai dimenticata ferita della Partition tra India e Pakistan. E' uno scrittore che io amo moltissimo, e di cui ho parlato a proposito di The sunset club, scritto a 95 anni. Parecchi dei racconti presenti nell'antologia sono stati tradotti da lui. Di Neelam Kumar non sapevo niente, ma sicuramente ha avuto una vita interessante e difficile e ha pubblicato parecchi libri, che non ho mai letto.       

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