sabato 10 maggio 2014

Julianne Moore, non te la prendere: tu non sei squallida, è che ti disegnano così. Un film reazionario, The English Teacher di Craig Zisk.

Si può dire ancora la parola "reazionario"? anzi, esiste ancora questa parola? e siamo rimasti in molti a capirne il significato? Perché vedendo The English Teacher di Craig Zisk continuava a venirmi in mente che era un film profondamente, spudoratamente reazionario. Oltre che, a mio parere, prevedibile, banale, sciocchino. E molto superficiale. Vuole essere una commedia drammatica ma non sa bene dove andare a parare. Meno male che c'è la meravigliosa Julianne Moore e anche altri attori bravissimi come Nathan Lane, Jessica Hecht e un manipolo di ragazzi in gamba, ma la sceneggiatura non li sostiene certo. Inoltre una voce fuori campo fastidiosa e petulante monopolizza inizio e fine in maniera davvero tremenda. E reazionaria, ecco, perché la presentazione che fa del personaggio di Linda (Julianne Moore) vent'anni fa avrebbe fatto indignare ogni donna che la sentisse.

Allora, e vi avviso che per una volta questo post è anche uno spoiler, ma non è la suspense che caratterizza il film: Linda è un'insegnante quarantacinquenne, non sposata e non fidanzata, con nessun matrimonio in vista "quindi" fa una vita squallida, genere acquisti di porzioni singole al supermercato, serate in casa davanti alla televisione, solitudine e appuntamenti ciechi perché è "ovviamente" (conseguenza inevitabile) disposta a beccarsi un uomo qualsiasi. Il coté divertente è affidato al fatto che come vede un uomo nella sua testa si compone un giudizio come quelli che adopera per giudicare gli allievi, completo di voto finale. E sai quanto fa ridere. E naturalmente è anche isterica, perché quando un ragazzo con berretto calcato sugli occhi le si avvicina in un luogo deserto mentre lei sta facendo un bancomat, lo spruzza con uno spray al peperoncino. Vorrei vedere voi. Invece è Jason, un ex allievo, tipetto geniale che ha tentato la strada della scrittura teatrale che poi gli è andata male, e adesso è tornato nella città natale con la coda tra le gambe. Lei legge il testo, lo trova un capolavoro e decide di aiutarlo a metterlo in scena come spettacolo scolastico. Coinvolta dal drammone che interpreta come autobiografico, si commuove e finisce per scopare con Jason. Per fare accettare il testo ai direttori della scuola, con un inganno fa firmare un contratto all'autore in cui lui accetta di cambiare il finale tragico. Intanto, conosce il padre del ragazzo, medico belloccio che lei copre di disprezzo e contumelie considerandolo l'origine dei problemi del figlio.

Be', più avanti non vado perché tanto si capisce già dove va a parare la vicenda. Mi interessa sottolineare i due aspetti che mi hanno fatto venire, come si dice da queste parti, i gìu (traduzione: mi hanno fatto saltare la mosca al naso, ma i gìu sono i maggiolini, siamo in stagione). Allora, ricapitolando, abbiamo: 45 anni + insegnante + non sposata = sola + frustrata + disperata + ridicola + isterica + scervellata. Ora, lasciando perdere che non è obbligatorio sposarsi né desiderarlo, non sembra un po' strano che un'insegnante, decisamente benestante, colta e piena di interessi, non trovi mille modi per movimentarsi la vita? E amici non ne ha? Solo un uomo giustificherebbe la sua esistenza? Oltre tutto Julianne Moore è bellissima e piena di vita, non basta farle portare golfettini scuri e accollati per rendere credibile questo ritratto di donna, insisto, reazionario. Ma deve ancora espiare la colpa gravissima di avere scopato con l'ex allievo. Le menti reazionarie sono anche puritane per cui la povera Linda viene sottoposta a una serie di punizioni, umiliazioni, mortificazioni e incidenti che equivalgono a parecchi annetti di purgatorio. Alla fine, purificata del suo peccato, le viene anche concesso un premio (indovinate in che cosa consiste?). Insomma, tout est bien qui finit bien.

E qui ecco il secondo aspetto intollerabile: il drammone presentato come capolavoro ha in origine un finale tragico cui l'autore tiene moltissimo, e non avrebbe mai accettato di cambiarlo se non fosse stato ingannato. Invece è Linda stessa a riscriverlo in modo più soft, sul genere volemose bene. E ovviamente, ancora, è un successone strepitoso, e l'autore è contento come una pasqua. E Linda si mette a insegnare la letteratura in "modo moderno" (parole dell'insopportabile voce fuori campo) e invita gli allievi a trovare finali ottimisti per le opere famose che finiscono male (immaginiamo Anna Karenina che torna dal marito, la piccola Dorrit che diventa ballerina di lap-dance, il capitano Achab che mette su una linea di vaporetti nel golfo di Napoli, e così via). Perché l'autore non sa giudicare il mercato, le tragedie non vendono, ai giovani bisogna proporre esempi positivi e rassicuranti, le opere letterarie è meglio che le scrivano gli editor che ci sanno fare di più degli scrittori. Ora io spero di non avere scoraggiato nessuno dal vedere The English Teacher, che è un filmetto gradevole e non noioso. Anzi, andateci numerosi e poi ditemi se mi sono sbagliata. Ho letto recensioni molto positive.
P.S. Dell'opera teatrale di Jason si deve credere a occhi chiusi che sia un capolavoro, e questo è un titanico atto di fede perché quel pochissimo che si vede e si sente è, per usare un eufemismo, agghiacciante.           

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