sabato 4 maggio 2013

Non perdetevi la pastora che predica bene e razzola molto

Allora. Sono capitata, per caso o forse per disperazione, su La 5 e la serie di film di Inga Lindstrom trasmessi il venerdì in prima serata. Film devo dire bruttissimi, con attori della mutua e sceneggiature su cui è meglio stendere un velo pietoso, ma che mi hanno incatenata al video tanto che se posso non me li perdo. Lascio a voi il compito di informarvi su Inga Lindstrom e circostanze collegate, e mi limito a dire che questi film dovrebbero essere fatti vedere obbligatoriamente nelle scuole, ogni anno dalla prima elementare fino alla laurea. Sono la cosa più esotica che vedo da anni, altro che cinema coreano o dell'Arabia Saudita. Qui è veramente un tuffo in un altro pianeta. Lo schema è sempre lo stesso: donna con alle spalle una relazione finita, accetta un lavoro temporaneo (o va in vacanza) in un luogo di campagna sulle rive non ho capito bene se di un lago o di un fiordo. Qui incontra un uomo con alle spalle una relazione finita. In genere c'è di mezzo un bambino, dell'uno o dell'altro. Si piacciono, c'è quel tanto di complicazione per far passare un'ora e mezza, alla fine la cittadina capisce che il suo destino è di vivere l'amore in campagna. Incipit vita nova. E va be', ve l'avevo detto che le storie non erano granché. Ma sono i rapporti tra i personaggi a essere strabilianti, incredibili. Esempio: la nuova arrivata con piccino al seguito provoca lo sgretolamento definitivo del matrimonio dell'innamorato che lavora nell'impresa del suocero; la moglie dell'innamorato fa i migliori auguri al marito per un futuro radioso con l'ormai ex cittadina che tanto a lei interessa di più la carriera, accoglie la nuova donna a braccia aperte, alla fine i suoceri, lungi dal licenziare il genero, li invitano a cena tutti insieme contentissimi (e vedeste che cenetta ha preparato la suocera), piccino, che è diventato amicissimo del suocero e ci va a pesca, compreso. Variante: moglie scontenta del marito va in vacanza in campagna con figlia adolescente, conosce produttore di formaggio di renna, si innamora; il marito va trovarle, lei gli spiega la situazione, lui la abbraccia affettuosamente e se ne torna a Stoccolma. Lei sta con l'allevatore di renne, la figlia va all'università (ovviamente fuori casa). Ma il migliore è quello di ieri sera: pastora (nel senso religioso) docente universitaria scopre che il fidanzato la tradisce, accetta di sostituire un pastore di campagna che ha avuto un infarto, fa bellissime prediche dal pulpito vestita con stola e collarino, piace tantissimo alla moglie del pastore e a tutta la comunità che cercano di convincerla a restare in sostituzione del vecchio pastore, si innamora di un tipo misterioso che non è tanto dell'idea (questa parte la salto), ci scopa sul divano, lui alla fine si convince, intanto lei è incinta, accetta la parrocchia, alla fine il vecchio pastore li sposa in presenza di tutta la congregazione felicissima, lei in vestito bianco con velo di pizzo e pancione di otto mesi. Be', vi è piaciuto? A me sì, tantissimo. Suggerisco una proiezione privata in Vaticano.
Insomma secondo me una serie così dovrebbe essere vista e meditata da tutti i sessanta milioni di italiani. In Svezia è considerata romance, cioè rosa. Qui potrebbe passare come fantascienza e essere utilizzata per consolare gli orfani di Star Trek.   

2 commenti:

Massimo Citi ha detto...

Fantascienza? Certo, scritta da Ionesco, rivista da Paolo Poli e recitata in un dialetto nepalese. Siamo un paese di poveri scemi, convinti di essere furbi come faine e non arriviamo nemmeno a immaginare come sia una vita decente. Ma ci consoliamo scrivendo porcherie al presidente della Camera dei deputati. Da nascondersi.

consolata ha detto...

È comunque un pianeta che sembra avere fatto uno sforzo per diventare civile, o meglio razionale. Almeno nei film per la televisione.