martedì 28 agosto 2012

Stefania Bertola, Romanzo rosa



È dal 2009, anno in cui uscì La soavissima discordia dell’amore, che aspettavo con ansia un romanzo di Stefania Bertola, che mi diverte sempre senza farmi sentire minimamente scema a leggere, appunto, “letteratura rosa”. Il fatto è che Stefania Bertola è scrittrice molto intelligente e molto spiritosa, per cui i suoi libri sono tutto il contrario del tipo di romanzo di cui si parla nel titolo, cioè quei prodotti di serie sfornati da collane di grandissima diffusione (Melody, si chiamano nel romanzo, e non sarò io a fare il nome reale che viene subito in mente) per soddisfare lettrici affamate di romanticismo. E bisognose di sognare, per cui non vanno mai deluse né spiazzate. Qui si parla di un corso di scrittura organizzato al Circolo dei Lettori di Torino, in cui la famosa scrittrice Leonora Forneris insegna regole e misteri necessari per scrivere un Melody in una settimana, a quindici allievi speranzosi di poterla un giorno emulare. La protagonista è Olimpia, cinquantottenne bibliotecaria zitella e zia, di cui leggiamo il work in progress, cioè la storia che scrive seguendo i consigli, o meglio gli ordini, dell’insegnante. Gli altri frequentatori del corso sono figurine schizzate in fretta, di cui vorremmo sapere di più. C’è anche una Consolata che sparisce subito, e mi piacerebbe sapere perché il mio nome è utilizzato sia da Margherita Oggero che da Stefania Bertola per qualificare un tipo umano, torinese e femminile in cui non mi riconosco per niente? Mah, misteri dell'onomastica applicata. Comunque, il problema di questo Romanzo rosa è che la storia parodistica di Turquoise, giovanotta scozzese produttrice di marmellate artigianali, e dei suoi tira e molla con Angus, giovanotto scozzese produttore di marmellate industriali, non regge i sette capitoli che ci sono propinati, alternati a quelli in cui assistiamo per pochi attimi alle dinamiche tra compagni di corso e ci tocca leggere le lunghe dispense dell’insegnante sull’argomento Melody, appunto. Insomma alla fine abbiamo partecipato anche noi  al corso di scrittura, e forse ci può venire la voglia di cimentarci in un bel Melody storico, o porno soft, o legale, perché la scelta dei vari sottogeneri è vasta e stimolante e gli strumenti in mano ormai ce li abbiamo. Però… a me non è bastato. Avrei voluto sapere di più su quei tre giorni del ’77 in cui Olimpia ha provato la passione che tutto travolge, o i particolari del ménage perfetto di Carlo alla Crocetta, o di Giovanna a Biella, o della vita privata di Leonora Forneris. Insomma alla fine rimane un po’ di insoddisfazione rispetto alle curiosità suscitate dai personaggi di primo piano, e un filino di noia a proposito dei personaggi Melody e delle loro vicende. Quella che non manca e non delude mai, e rende comunque la lettura gradevolissima la lettura, è la scrittura spiritosa, limpida e spumeggiante di Stefania Bertola. Che speriamo ci darà presto un altro romanzo bello e divertente come gli indimenticabili Aspirapolvere di stelle, Biscotti e sospetti o il già citato La soavissima discordia dell’amore.  

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