venerdì 9 gennaio 2009

Strenua me exercet inertia

Non è che l'anno nuovo mi abbia addolcita né che improvvisamente i motivi di irritazione siano spariti. Sono sempre i soliti, purtroppo, e se non ne scrivo è perché appunto c'è poco di nuovo da segnalare. Gli arcinemici sono ancora 1) "fare sesso" (mi fa senso persino scriverlo), 2) l'ormai universale "a me colpisce", "a me stupisce", "a me irrita" e così via, 3) i vari burocratico-efficientisti-necrologici-neologismi verbali del tipo "spiaggiare" di cui ho recentemente sentito un bell'esempio da una famosa e esperta giornalista, "quelle persone sono state attenzionate", che mi ha fatto venire, come si dice a casa mia, la giassina ai denti, anche se i più creativi restano "attovagliati" e "masterizzati" (nel senso di chi ha fatto un master). Vorrei segnarmi ogni nuovo motivo di dolore linguistico, ma noto che devo aver sviluppato un meccanismo di rimozione per cui ogni volta me ne dimentico. Inoltre, come dice il titolo di questo post, la pigrizia mi spiaccica in ogni attimo della vita. Questa citazione oraziana mi piace tantissimo ma non posso usarla troppo perché un mio amico ce l'aveva come motto sui biglietti da visita (un colpo di genio, secondo me) e mi sembra sempre di rubargli un'idea.
Tutto questo fumoso discorso per dire che vorrei scrivere più sovente su questo argomento ma mi infurio, mi imbufalisco poi rimuovo i motivi. E finisco per ripetere sempre le stesse cose.
Concludo con un'altra citazione latina (mi piacciono e non me ne vergogno, solo cerco di non farlo sapere in giro) rubata a Leo Pestelli che teneva una rubrica di lingua sulla Stampa nella prestoria, anni sessanta o settanta: La linguistica, lei sì, curat de minimis. Ma è rimasta drammaticamente la sola a farlo.

4 commenti:

Davide Mana ha detto...

Sul fare + parola a sproposito il mio preferito rimane certamente "fare posta", nel senso di inviare lettere o anche solo e-mail.

Sul "fare sesso" ci sarebbe tutto un lungo discorso da fare, ma me lo tengo per il mio blog, per i momenti di tristezza e crisi creativa.

Ma l'impressione, di fatto, è che si faccia tutto il possibile per mettere distanza fra le parole, i concetti alle quali sono legate, e le persone che le dicono.
Come se si volesse sterilizzare il linguaggio.

consolata ha detto...

Fare per fare, tanto varrebbe fare finta di niente e farsene un baffo. Purtroppo quando leggo i giornali, e malgrado tutto non ne posso fare a meno, sto veramente male a leggere cose così. Sono piena di pregiudizi e su molte cose ho certamente torto ma ho una bassa soglia del dolore linguistico. Perciò non riesco neanche a allargare un po' la riflessione, a cercare di trarre conclusioni generali, e mi limito alla registrazione dei singoli orridi esempi.

iolandav ha detto...

Tanto per infierire, ti segnalo che in una trasmissione radiofonica ho appena sentito dire da un'ascoltatrice che è stata "esodata" dalla banca nella quale lavorava!
Non avrei avuto abbastanza fantasia di mio per capire che il termine deriva da "esodo", ma dato che si parlava di neo-pensionati...
Comunque anche i conduttori hanno chiesto chiarimenti!

consolata ha detto...

Ciao Ioletta.
E' la famosa creatività italiana...